Grande gioia per il 21enne ceco Jiri Vesely, partito come numero 63 del mondo, che ha fatto suo il trofeo Atp 250 di Auckland. Passando dalle qualificazioni e scalando ben 24 posizioni nel ranking, il talentuoso tennista di P?íbram, alla sua prima finale nel circuito maggiore, come il suo avversario odierno, non ha tremato, dando prova di grande carattere e andando così a prendersi il trofeo a discapito del francese Adrian Mannarino, in una sfida tutta tra mancini: 6-3 6-2, questo il punteggio inflitto al transalpino, in unora e sette minuti di gioco, dove a essere decisive sono state le quattro palle break messe a segno dal ceco.
Un sogno che diventa realtà per il giovane Jiri. Partito dalle qualificazioni, il ceco è riuscito nellimpresa di aggiudicarsi il suo primo titolo Atp ad Auckland, dove era dal 1996 che un tennista ceco non vinceva. Ultimo a riuscirci infatti, era stato Jiri Novak.
Nel segno di Jiri, verrebbe da dire! Mancino, favorito dalle lunghe leve (198 cm di altezza) e professionista dal 2009, è stato nominato come ATP Star of Tomorrow nel novembre del 2013, premio che viene assegnato al tennista più giovane nella top 100 alla fine della stagione. Inizia a giocare alletà di quattro anni, spinto anche dal papà maestro di tennis e dal grande amore per questo sport. Riconosce come suoi idoli Roger Federer e il connazionale Tomas Berdych.
Numero 1 juniores nel 2011, ha registrato il suo miglior risultato Slam a Wimbledon nel 2014, dove ha raggiunto il terzo turno.
Negli Open d’Australia, al via lunedì a Melbourne, il ceco debutterà contro Viktor Troicki, vincitore anchegli nella giornata odierna a Sydney in un’inedita finale tra qualificati. Si è trattato infatti della prima storica finale di un torneo Atp giocata da due giocatori provenienti dalle qualificazioni. Il serbo ha avuto facilmente la meglio sul kazako Mikhail Kukushkin, battendolo con il punteggio di 6-2 6-3 in poco più di un’ora. C’è però da rilevare che il kazako è sceso in campo in condizioni fisiche non ottimali, con un’evidente fasciatura alla gamba sinistra, chiedendo anche durante l’incontro l’intervento deltrainer.
Il primo set si sblocca al quinto gioco, sul punteggio di 2-2. Viktor decide di accelerare sorprendendo l’avversario e aggiudicandosi ben 5 giochi di fila, fino al 6-2, 1-0. Kukushkin accenna una minima reazione e riesce a interrompere la scia di game consecutivi del serbo. Ma serve a poco, il serbo è determinatissimo e non vuole mancare l’occasione di ritornare alla conquista di un titolo dopo il 2011. Viktor scappa fino al 4-1, subisce un passaggio a vuoto che porta il kazako a recuperare il break, ma poi ritorna padrone del campo e porta a casa il titolo.
Per Troicki si tratta di una vittoria importantissima in un momento delicato della sua carriera. Tornato la scorsa estate dopo la squalifica per doping, il n.92 del ranking mondiale sta continuando la difficile risalita in classifica. Se penso a dove stavo cinque o sei mesi fa, è incredibile aver già vinto un titolo, ha detto Viktor a margine della cerimonia di consegna del trofeo.
L’ultima finale prima degli Australian Open è quella del torneo Wta di Hobart, dove si sono affrontate Heather Watson e Madison Brengle. A vincere è la britannica Watson che ha rifilato un netto 6-3 6-4 all’americana in un match caratterizzato dal forte vento che ha messo in difficoltà le due giocatrici. Per Heather si tratta del secondo titolo in carriera dopo Osaka 2012, ma è proprio lei che dichiara come questo secondo trofeo lo senta più suo: “Quando ho vinto il titolo ad Osaka è stata una vera sorpresa, questo ad Hobart sento che mi appartiene veramente”. La britannica è arrivata alla conquista del titolo con un “percorso netto”, cioè senza perdere mai un set ed eliminando in fila le teste di serie Sloane Stephens per 6-3 6-1, la nostra Roberta Vinci con cui ha lottato solo nel primo set fino al tiebreak imponendosi più agilmente nel secondo, e infine Alison Riske.