“Non importa quante volte cadi, ma quante cadi e ti rialzi”
-Vince Lombardi
Spesso nella vita si ottengono fallimenti, ma non mollando mai, continuando a lottare e lavorare, prima o poi, si otterranno successi: ed è questo il caso di Julia Goerges, classe 1988, che ieri ha conquistato la prima semifinale Slam. E pensare, che prima di Wimbledon, la tedesca non aveva mai raggiunto, in 41 partecipazioni Major, un ottavo di finale: all’alba dei 30 anni, ecco il primo penultimo atto. Che sia l’inizio di una nuova carriera?
LA PRIMA VOLTA SLAM- La Germania negli anni scorsi, dopo i fasti di Steffi Graf e i suoi 22 Slam, ha subito una piccola crisi nel tennis, salvo scoprire il talento di Angie Kerber, brillante mente anche in campo imprenditoriale, vincitrice degli Australian Open e Wimbledon 2016, oltre la medaglia d’argento ai Giochi Olimpici di Rio perdendo da Monica Puig e la vetta della classifica. L’attuale #11 al mondo è riuscita a riassaporare il sapore del successo ed insieme a lei, ecco un’altra connazionale in semifinale all’All England Club, un’impresa che non riusciva alla Germania dal 1931, ancora prima della salita al potere di Adolf Hitler. Le protagoniste furono Cilly Aussem e Hilde Krahwinkel. L’ultima volta in uno Slam risaliva all’Australian Open 1993, con Steffi Graf e Anke Huber: qualche anno fa invece Sabine Lisicki perdeva da Marion Bartoli in finale.
Ieri, Goerges, ha vinto in contemporanea della sfidante semifinalista: la vincitrice di 23 Major in carriera Serena Williams, tornata in forma nel periodo post-maternità, come mostrato ieri contro Camila Giorgi sul Centrale. Sarà una semifinale speciale, con l’americana favorita ma dove la #10 al mondo proverà a fare del suo meglio: partita con la testa di serie #13 nel torneo più celebre al mondo, ha sconfitto al primo turno Monica Puig, perdendo un set sia contro Lapko sia contro Strycova, trionfando 10-8 al terzo ne match con più break del torneo annullando match point, fino al successo su Donna Vekic e Kiki Bertens per 3-6 7-5 6-1.
La tedesca, con ogni probabilità tra le prime 5 al mondo da lunedì, ha vinto in maniera straordinaria, anche contro l’olandese, battuta al 3°, chiedendo quasi scusa alla classe ‘91: “Mi dispiace” le ha sussurrato all’orecchio. “Non devi essere dispiaciuta – ha risposto l’olandese – sono contenta per te, te lo meritavi. Vai avanti, lo puoi fare.” La tedesca ha poi rivelato che si tratta della semifinale, ovviamente, più prestigiosa: continuerà la corsa?
2018: UNA NUOVA JULIA- La tennista tedesca aveva collezionato 5 ottavi di finale di fila, un buon risultato certo, considerando che ha raggiunto il 4º turno almeno una volta in tutti i Major. Ma la classe ‘88 è sempre stata ambiziosa, anche quando nel 2011 stava per mollare tutto, salvo poi cambiare coach e vita: da allora 5 trofei WTA, 6 ITF, prima, fin qui, per ace stagionali, ben 257 e a finire di comporre un’ottima squadra di Fed Cup della Mannschaft. Per non avere più problemi anche la Goerges si è affidata a un super-coach. Non un nome troppo famoso, anzi. Però David Prinosil giocava molto bene sui prati, al punto da raggiungere gli ottavi a Wimbledon e vincere ad Halle. La tennista tedesca ha migliorato il servizio, arma letale, tanto da renderla una delle migliori del circuito in doppio, come mostrano le semifinali Slam del 2015 e 2016 agli AO e quella del 2016 a Londra, oltre alla possibilità per la Germania di avere due top ten, per la prima volta nella sua storia. E così, sul finire dell’anno scorso, è nata una nuova Goerges. Ha vinto 15 partite consecutive tra Mosca, Zhuhai e Auckland, cambiando il suo status nella classifica WTA, ma anche nello spogliatoio. Adesso le avversarie la guardano con maggiore rispetto. Un proceaso continuato anche quest’anno, coronato con il picco della semifinale inglese, restando sempre la stessa, umile, Julia: a 30 anni è giunto il momento di godersi le prime pagine! Domani, Goerges proverà l’impresa, che già oggi, ha un sapore importante…
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Credo che arriva in finale !
A me piace tanto..