La stagione 2014 di Camila Giorgi: promessa o realtà?

Camila Giorgi italo-argentina, nata a Macerata il 30 dicembre 1991, è la stellina nascente del tennis italico, nonostante la giovane età, in carriera ha sconfitto giocatrici di altissimo livello come le ex numero 1: Azarenka, Sharapova e Wozniacki. A notare il suo potenziale, sin da piccolissima, sono stati in molti, tra questi, basti citare il vero e proprio scopritore di talenti Nick Bollettieri. Già dal 2012 è balzata agli onori della cronaca, per aver, a soli 21 anni (partendo dalle qualificazioni) raggiunto gli ottavi a Wimbledon, nel 2013 si è poi ripetuta in quel di New York, raggiungendo gli ottavi anche agli Us Open. Questi veri e propri exploit, hanno fomentato le aspettative di molti, il 2014 a detta dei più, doveva essere l’anno del definitivo salto di qualità, è stato realmente così? Cerchiamo di comprenderlo ripercorrendo la sua stagione.

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Il suo 2014 inizia a Sydney in Australia, dove dopo esser partita dalle qualificazioni si ferma al primo turno per mano della statunitense Cristina McHale. Segue l’esordio stagionale negli slam, e non è dei migliori, agli Australian Open, infatti, si ferma al secondo turno, battuta dalla francese Alizè Cornet. Risponde nel migliore dei modi alla prima convocazione in nazionale, sconfigge infatti, l’americana Keys (6-2; 6-1) regalando alla nostre ragazze un punto basilare per l’accesso in semifinale. Il mese di febbraio le porta in dono la soddisfazione più grande della sua breve carriera: la vittoria sull’ex n. 1 Maria Sharapova” Supera le qualificazioni ed accede al tabellone principale ad Indian Wells, a questo punto batte: Andrea Petkovic; Sorana Cirsteae l’ex numero 1 al mondo Maria Sharapova. Con la Sharapova, Camila sotto lo sguardo allucinato degli spettatori locali, in una partita lunga 2 ore e 36 minuti (6-3; 4-6; 7-5), porta a casa la sua prima vittoria in carriera contro una Top5. A questo punto, le aspettative sono altissime, ma tra lei e il coronamento del sogno ci si mette una Flavia Pennetta d’annata, che negli ottavi, in meno di un’ora di gioco la liquida agevolmente (6-1; 6-2). Deludente è poi il torneo di Miamiin cui esce al primo turno delle qualificazioni. Nuovo mese nuova prima volta, ad aprile infatti, raggiunge la prima finale in un torneo WTA della sua carriera. Parliamo del torneo di Katowice, in cui battendo: Piter; Vinci; Peer e la Suarez Navarro, arriva all’ultimo atto del torneo, per poi arrendersi al termine di una vera e propria maratona di 3 ore e 11 minuti alla transalpina Cornet. La seconda convocazione in Fed Cup va meno bene della prima, viene infatti nettamente sconfitta dalla ceca Petra Kvitova. A Madrid è la stellina nascente del tennis mondiale Belinda Bencic a fermarla al secondo turno delle qualificazioni.

A questo punto, le viene concessa una wild-card per il tabellone principale degli Internazionali BNL d’Italia, la Giorgi ringrazia e la onora, battendo al primo turno la finalista dell’Australian Open 2014 Domenika Cibulkova (6-4;7-6), mandando letteralmente in delirio il pubblico del Pietrangeli. Delude però al secondo turno, quando si fa sconfiggere inaspettatamente dalla giovane americana Cristina McHale. Seguono i quarti raggiunti a Strasburgo. Esce al secondo turno al Roland Garros per mano della russa Kuznetzova, confermando il suo scarso amore per la terra rossa. Ad Eastbourne si toglie l’ennesima soddisfazione della sua giovanissima carriera, batte l’ex n1 Victoria Azarenka (quest’ultima a dire il vero non era nel pieno delle proprie forze, rientrava da un infortunio che ne ha compromesso l’intera stagione), prima di arrendersi nei quarti alla danese Wozniacki. A Wimbledon batte la Cadantu al primo turno, per poi arrendersi alla Riske(7-5; 6-2) nel secondo turno. Quarti anche a Bad Gastein sconfitta dalla Rogers. Decisamente brutto è poi il torneo di Bastad, in cui parte come tds n3 ma viene eliminata al primo turno dalla Dabrowski. Primi turni anche a Montreal e Cincinnati. In stagione solo due giocatrici sono riuscite a battere la Wozniacki sul cemento americano: Serena Williams e Camila Giorgi”. La situazione migliora decisamente a New Haven dove, nell’ordine, batte: Vandeweghe; Wozniacki e la Muguruza, prima di arrendersi in semifinale alla Ribarikova (6-2; 6-4), non sfruttando ben 11 palle break. Grazie a questo risultato migliora comunque il suo best ranking, diventando n31 al mondo.

Neppure l’ultimo Slam della stagione le regala le gioie dell’anno precedente, agli Us Open arriva infatti, per difendere gli ottavi conquistati nel 2013, ma finisce per essere battuta al primo turno dalla numero 221 del mondo Anastasia Rodionova. Le cose non migliorano neppure in terra asiatica, dova, non va oltre il primo turno ne a Wuhan ne ha Beijing. Com’è nella sua natura, quando meno te l’aspetti Camila finisce per stupirti, così a Linz conquista la seconda finale in carriera. Questa volta, complice anche un affaticamento muscolare dell’avversaria in finale, la Pliskova, l’occasione di conquistare il primo titolo della carriera, sembra essere ancora più ghiotta. Ma ancora una volta, nel momento cruciale, qualcosa sembra mancare. E’ una partita a dir poco bislacca, con un terzo set al limite del paradossale, la Pliskova ingrana subito la marcia e si porta sul 5-1, a questo punto Camila si sveglia, non ci sta a perdere così, torna in partita e punto dopo punto riesce a recuperare lo svantaggio, ma nel momento di chiudere le manca la zampata finale, non sfrutta un Match-point e finisce per perdere l’incontro e il titolo (7-6; 3-6; 6-7). Chiude infine la stagione raggiungendo i quarti a Mosca.

Anche in questa stagione, il tratto caratterizzante dei suoi risultati sembra essere dunque quello della precarietà. Con Camila sembra di essere costantemente sulle montagne russe, nulla è mai semplice e scontato”. Con Camila non esiste nulla di semplice o scontato, continua ad alternare vittorie contro una top 5 del calibro di Maria Sharapova, mostrando una sicurezza ed un tennis da veterana a sconfitte altrettanto sorprendenti da giocatrici fuori dalla top 200, come la Rodionova o la Dabrowski. L’aumento dei tornei disputati e la tranquillità raggiunta allenandosi al Centro Tecnico Federale di Tirrenia, l’hanno portata ad ottimi risultati per quanto riguarda il ranking ha, infatti, scalato ben 63 posizioni in una sola stagione, chiudendo l’anno da numero 35 al mondo. Le perplessità comunque restano, nelle occasioni che contano Camila continua a mancare, ovviamente non mi riferisco solo alle 2 finali perse, quello può capitare, ciò che invece lascia dubbiosi sono le troppe sconfitte subite da giocatrici di lignaggio decisamente meno nobile del suo, a questo va poi aggiunta la carenza, di risultati raggiunti in stagione negli Slam (3 secondi turni: Australian Open; Roland Garros e Wimbledon. E un primo turno agli Us Open). Per raggiungere stabilmente l’apice del tennis che conta, le manca, a nostro avviso, un solo step: l’essere guidata da un allenatore con maggiore esperienza, qualcuno che possa affiancare papà Sergio, che possa ampliare le varianti del suo tennis, troppo spesso finisce per aggrapparsi solo alla potenza dei colpi, concedendo un enorme numero di gratuiti. Il problema è che Camila non vuole neppure sentir parlare dell’ipotesi di affidarsi ad un altro allenatore, si rifiuta categoricamente. Speriamo a questo punto che la ragione possa essere dalla sua parte, che ci possa smentire e dimostrare con i risultati, che non le serviva nessun supporto extra. Ciò che ci preme maggiormente è che non finisca per sprecare il proprio talento o per consumarsi in fratta come un fuoco di paglia, che ci regali invece ancora grandi soddisfazioni. Buon 2015 Camila, ti auguriamo di continuare a stupire tutti.

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