Una curiosa questione di doping nel mondo tennis sta facendo discutere. Si tratta della squalifica commissionata alla giovane giocatrice turca Zeynep Sönmez, fermata per 12 mesi a cominciare dal 24 ottobre 2017.
STIMOLANTE – La tennista turca, appena 15 enne, è stata trovata positiva al Modafinil, una sostanza bandita dalla WADA nel 2017 in quanto appartenente alla gamma degli stimolanti. Ciò che lascia alquanto basiti sono le modalità e le cause di assunzione del medicinale da parte della giovane ragazza. Infatti, a causa dei ritmi di allenamento importanti (tra le 5 e le 6 ore al giorno), il rendimento della tennista a scuola stava scemando a causa di narcolessia, malattia recentemente diagnosticatale e peggiorata anche a causa degli allenamenti stessi. Di conseguenza, un medico le ha prescritto il Modafinil per permetterle di essere più attiva e vigile durante l’orario scolastico. Purtroppo, o per sfortuna, nessuno, né la famiglia della ragazza, né l’atleta stessa, tantomeno il suo medico, erano a conoscenza dell’illegalità del medicinale per un’atleta agonista. La Sönmez ha quindi assunto il farmaco nel maggio 2017 e nell’ottobre dello stesso anno, in coincidenza con alcuni importanti esami che doveva sostenere. Una volta scattata la positività, l’ITF ha comunque agito in maniera particolare: sebbene ci sia stata, infatti, una violazione della regola, la squalifica è stata ridotta da 4 a due anni per mancanza di intenzionalità, in virtù del consulto medico, per poi esser definita di un solo anno perché la tennista non è stata ritenuta negligente. Una punizione forse dura per una ragazza appena adolescente, ma che le permetterà di tornare presto in campo e che, magari, farà capire ancora di più l’importanza di un’attenta conoscenza delle regole ITF.