E’ una Vika Azarenka decisamente amareggiata, quella che attraverso le pagine del NY Times, qualche settimana fa ha deciso, prima di rivelare i retroscena della separazione con il suo storico coach Sam Sumyk, e poi di rispondere alle polemiche sul suo presunto tweet contro la collega Bouchard.
Non si può certo dire che l’ex numero uno del mondo stesse attraversando uno dei suoi periodi più felici, ultimamente, infatti, sembrava essere vittima dei sortileggi del peggiore degli stregoni, sono ormai mesi in cui, non c’e un singolo ambito in cui le cose sembrino andarle per il verso giusto. Il suo momento nero è ufficialmente iniziato la scorsa primavera, quando la bielorussa si è infortunata al piede, la natura dell’infortunio sin dall’inizio è apparsa decisamente grave, tanto da parlare a primo impatto di probabile carriera finita. Con il tempo, si è poi compreso che la situazione era meno grave del previsto, che probabilmente le avrebbe fatto saltare una stagione, ma che comunque era risolvibile.
Crudele e puntuale, come solo il destino a volte sa essere, quest’infortunio è arrivato a sconvolgerle la vita, proprio nel bel mezzo di uno dei periodi più belli della sua carriera (al momento era numero 2 del mondo e soprattutto sembrava essere l’unica in grado di poter fermare sul campo il “ciclone Serena”), psicologicamente parlando, ovviamente tutto ciò non poteva lasciarla indifferente, in un’intervista qualche tempo fa lei stessa ha infatti parlato di depressione. Subito dopo l’infortunio ad aggravare ulteriormente la situazione era poi arrivata la crisi sentimentale e la fine della storia d’amore con il musicista Stefan Gordy, noto come Redfoo. La fretta di voler tornare in campo a tutti i costi, l’ha poi portata a subire sconfitte inattese e soprattutto ad aggravare la sua situazione fisica.
A inizio 2015, con i risultati raggiunti agli Australian Open e soprattutto con il bel tennis mostrato, noi tutti, tifosi e non, per il bene del tennis, abbiamo sperato che fosse giunto il momento del suo ritorno in grande stile e soprattutto che il suo “annus horribilis” stesse finalmente per terminare.
Vika stessa nelle interviste sembrava più rilassata, il motto era “finalmente si ricomincia”. Ad un possibile ritorno l’ex numero uno del mondo, ci crede e come dunque, ma ci crediamo anche noi e ci credono i suoi tifosi, sapete invece a quanto pare chi è l’unico a non crederci? Proprio il suo coach storico, quel Sam Sumyk che per anni Vika ha considerato come un secondo padre, o come spesso l’ha definito un “maestro di vita”, colui che l’ha presa sotto la propria ala protettrice quando era poco più di una bambina, accompagnandola passo dopo passo fino alla conquista della corona di regina delle classifiche mondiali.
E già, in base alle decisioni prese dal tecnico francese, che ha preferito occuparsi della stellina canadese Genie Bouchard, piuttosto che puntare ancora su Vika, non possiamo dedurre che ad un possibile ritorno della bielorussa, lui proprio non ci creda. Stando alle parole di Vika, la decisione del tecnico è arrivata per lei inaspettata e improvvisa come un temporale in piena estate, al riguardo ha infatti dichiarato “Non dimenticherò mai quello che abbiamo raggiunto insieme e gli sarà sempre grata, ma il tutto è stato un po ‘sorprendente per me, al momento sono solo triste. Non sento altra emozione. Non c’è rabbia, in me non c’è nient’altro, solo tristezza, perché in un certo senso è come una rottura sentimentale”.
Stando a voci di corridoio, è stata proprio la giovane canadese, durante gli Australian Open, ad avvicinare lo storico coach di Vika proponendogli un remuneratissimo contratto di lavoro. Dinamiche e tempistiche, sembrerebbero confermare questa versione, infatti, a quanto rivelato dalla Azarenka, prima che la partita con la Cibulkova terminasse, Sumyk non aveva mai parlato di possibili dimissioni. Poi d’improvviso la rottura, senza troppe spiegazioni, con un semplice e sterile “sono alla ricerca di nuovi stimoli per continuare a crescere”, poi, di li a qualche giorno la notizia ufficiale, Sam allenerà Genie.
Questa storia sembrava essere conclusa, già, sembrava, ma forse non lo è, qualche settimana fa infatti, proprio in occasione dell’uscita al primo turno dal torneo di Anversa della canadese, tramite i propri profili social, Vika decise di scrivere “Livello di eccitazione al momento su una scala da 1 a 10 è di circa 100”, apriti cielo, tutti hanno pensato che l’avesse scritto per la Genie.
L’ex numero 1 del mondo ha però voluto smentire, “L’ ho scritto per il film di 100 sfumature di grigio. Ho letto i libri e visto il trailer con i miei amici, così quando abbiamo finalmente avuto i biglietti, ero così eccitata così ho twittato. E dopo il film, esco e vedo tutta la polemica su Twitter: Oh mio Dio, non posso credere che lei ha detto che” Vika ha poi precisato che non sapeva neppure che in quel momento Genie stesse giocando e che “Sulla loro situazione, non potrò mai esprimere giudizi, non è affar mio. Sono sicura che ci incontreremo in campo, e ci saranno un sacco di chiacchiere: Oh mio Dio, bla, bla, bla. Ma davvero non mi interessa. Io mi sforzo di essere concentrata sul mio prossimo passo, la mia squadra”.
La Azarenka ha poi aggiunto, che in realtà credeva che il clima nel circuito fosse diventata molto più collegiale “Penso che abbiamo avuto abbastanza drammi nel tennis femminile, e credo che i ragazzi ci mostrino davvero un grande esempio: che si può essere competitivi, ma anche in grado di essere amichevoli. Quindi non ho intenzione di pensare a questa situazione come se fosse un dramma.”
E poi, alla vigilia del torneo di Doha Vika ancora una volta stupisce tutti, sbaraglia le carte e decide definitivamente di voltare pagina. Nuova vita nuovo allenatore e allora chi meglio di un altro “sedotto e abbandonato” proprio come lei, Wim Fissette ex coach di Kim Clijsters e più recentemente di Simona Halep, che pochi mesi fa decise di licenziarlo improvvisamente senza se e senza ma. Sulla carta l’accoppiata sembra essere di quelle vincenti, chissà dunque che i due insieme non si possano prendere la più bella delle rivincite, l’esordio, con la conquista della finale a Doha, poi persa con la Safarova, non è decisamente niente male. Bentornata campionessa.