Non lasciamoci ingannare dal lungo biondo capello e dall’occhio azzurro che parrebbero confermare il suo nome. Angelique Kerber, settima nel ranking WTA e sesta qualificata alle Finals nella realtà è tutt’altro che eterea e angelica.
Tedesca ma di origini polacche da parte del padre, classe 1988 Angelique è una ragazzona alta 1,73, ha una teutonica solidità che comincia dal suo approccio al tennis all’età di 3 anni. Quando le si chiede quante volte giocasse a tennis da ragazzina risponde” solo una volta al giorno, ero impegnata con la scuola”.
In effetti forse se non avesse dedicato tutta la vita al tennis sarebbe una ragazza come molte altre. Dice che quando smetterà col tennis si dedicherà a fare i dolcetti di Natale, a vedere i film con Julia Roberts, a leggere i libri di Paulo Coelho-L’alchimista è il suo preferito- e a fare shopping con una macchina sportiva il cui unico problema sarebbe quello di avere poco bagagliaio per i suoi molti acquisti.
Ma il tennis è una passione e una malattia da cui non è immune la tennista di Brema. Mancina e con rovescio bimane, di un gioco molto fisico e aggressivo da fondo campo, i primi successi arrivano nel 2011 quando agli US Open sconfigge Agnieszka Radwanska e raggiunge le semifinali.
Nonostante fino ad allora non avesse collezionato, a dispetto del suo ottimo gioco, molti successi nel circuito, questo primo successo le serve da trampolino e nel 2012 arrivano i primi titoli e le vittorie contro le top ten, la semifinale a Wimbledon e la quinta posizione nel ranking.
Angelique è una lottatrice, è una che quando entra in campo sembra che salga su un ring, è stata capace di uscire vincitrice da partite contro giocatrici impossibili e oltretutto con tutto il tifo contro, come quando giocò nel 2012 agli US Open contro Venus Williams. Alcuni hanno voluto vedere nella Kerber la versione femminile di Nadal, come lui mancina e con un gancio di dritto molto “sinistro”.
Dal 2012 stabile in top ten Angelique Kerber ha collezionato in carriera 7 titoli di cui 4 quest’anno e il 2015 vede la sua terza qualificazione WTA Finals ,dopo gli insuccessi del 2012 e 2013, rimasta incerta fino alla sconfitta a Mosca della Safarova e dopo vari problemi con la WTA.
Il 2015 di Angie è stato un buon anno anche se non propriamente pieno di stelle e i quattro titoli vinti ne sono conferma.
Dopo un inizio non proprio brillante in cui aveva conquistato i quarti a Brisbane ed era uscita al primo turno agli Australian Open per mano di Irina Camelia Begu, Angelique colleziona una serie di primi e secondi turni finché ad Aprile ricomincia a fare risultati e si aggiudica in successione due titoli sulla terra battuta, i Premier di Charleston e Stoccarda, battendo rispettivamente in finale Madison Keys e Caroline Wozniaki vincendo una serie di 11 incontri consecutivamente. Poi a Birmingham il 21 giugno e il 9 di Agosto a Stanford battendo in finale in entrambi la Pliskova.
L’unica cosa che ci lascia un po’ perplessi oggi, in vista delle Finals, è la condizione fisica di Angelique , infatti un problema alla schiena l’ha costretta a rinunciare al torneo di Mosca.
Nel girone della Kerber anche Muguruza, Kvitova e Safarova, tutte lottatrici e con un gioco aggressivo. Le premesse quindi sembrerebbero segnate da incognite anche se la Kerber è reduce da una buona stagione fatta di 52 vittorie contro le 20 sconfitte del 2015.
E dopotutto la lotta dura è proprio quello che predilige Angelique.