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Le magnifiche otto: Simona Halep

Siamo ormai agli sgoccioli, domani mattina inizieranno le WTA Finals di Singapore, e quale modo sarebbe migliore di prepararsi ad esse, se ripercorrendo la stagione della giocatrice che si presenterà con la classifica più alta a questo torneo? Stiamo ovviamente parlando di Simona Halep, numero 2 del mondo, che parteciperà alle Finals come giocatrice meglio piazzata nel ranking dato il forfait di Serena Williams. La tennista di Costanza è stata sorteggiata nel Gruppo Rosso insieme a Flavia Pennetta, Maria Sharapova e Agnieszka Radwanska.

Ripercorriamo questo 2015 di Simona, la quale sì è stata in grado di mantenersi ad altissimi livelli senza però mettere a segno i due suoi principali obiettivi, che ormai rincorre da due anni: la prima posizione mondiale e la vittoria di uno Slam.

L’anno della rumena è iniziato nel migliore dei modi, con la vittoria a Shenzen, in Cina, per 6-2 6-2 su Timea Bacsinszky, e i quarti nel primo slam stagionale, anche se la sconfitta per 6-4 6-0 per mano di Ekaterina Makarova è sembrata molto pesante.

Ma questa sconfitta è in realtà un trampolino di lancio, che la porterà a vincere 15 partite di fila, vincendo i tornei di Dubai e Indian Wells (rispettivamente su Makarova e Jankovic), finchè non uscirà sconfitta, ma a testa alta, nella semifinale di Miami (2-6 6-4 5-7 contro Serena Williams)

La terra viene giocata senza infamia e senza gloria dalla tennista rumena: i risultati positivi, ossia la semifinale a Roma e i quarti di Stoccarda, si mescolano con le sconfitte al primo e secondo turno rispettivamente di Madrid e del Roland Garros. Lo stesso discorso vale per l’erba: i quarti di finale a Birmingham (anche se persi per 6-2 0-6 6-7 (4) con Mladenovic) vengono offuscati da una pesante sconfitta al primo turno di Wimbledon per mano di Jana Cepelova.

Per fortuna che si ritorna a giocare sul cemento: Simona raggiunge la finale sia a Toronto che a Cincinnati, ritirandosi nella prima contro la Bencic e perdendo la seconda contro la solita Serena, e la semifinale agli U.S. Open, dove non può niente contro una Pennetta che vede sempre più vicino il proprio sogno, che diventerà realtà come tutti noi sappiamo.

 

Il finale di stagione asiatico è, per ora, da dimenticare: quarti a Guangzhou (battuta dalla Allertova), terzo turno a Wuhan, dove eprde con la Konta 5-7 al terzo dopo essere stata avanti 5-1, e ritiro al primo turno a Pechino per un problema al tendine d’Achille che le aveva messo dei dubbi sulla partecipazione alle Finals:“Il mio primo pensiero è rimanere in salute. Certo, ogni torneo è importante, ma la cosa più importante è rimanere in salute, non avere dolore, poi si vedrà. Spero di poter giocare a Singapore. Era il mio obbiettivo quest’anno. Vedrò. Avrò bisogno di un trattamento e di riposo, è sicuro.”, queste erano state le parole della rumena nella conferenza stampa post-match.

Tirando le somme, la stagione della Halep è paragonabile a delle montagne russe: un inizio favoloso sul cemento, il calo tremendo su terra ed erba, il ritorno sempre sul veloce in America e i tanti dubbi lasciati dalla tournée asiatica. Che dire, in bocca al lupo Simona!

Jonathan Zucchetti

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