La quiete prima della tempesta. La settimana in Connecticut, per il Premier di New Haven, funge da antipasto per l’attesissima rassegna americana di scena a Flushing Meadows, con le porte di Cincinnati che si sono chiuse con la vittoria di Serena Williams, trionfatrice in una finale senza storia con la serba Ana Ivanovic.
A differenza del precedente torneo di Montreal, in Canada la settimana scorsa, le teste di serie hanno saputo ricoprire un ruolo decisamente più importante, con le sorprese che si sono limitate alla presenza della giovane ucraina Elina Svitolina nei quarti di finale.
Ripercorriamo dunque il cammino delle ultime otto giocatrici, coloro che insomma hanno conquistato almeno 190 punti e un bel po’ di danari.
Serena Williams: voto 8
La valutazione attribuita alla N.1 del mondo tende a considerare sia le ottime prestazioni offerte contro Stosur, Pennetta, Jankovic, Wozniacki e Ivanovic, sia l’evidente superiorità rispetto alle altre, la quale le permette di far sembrare successi come questo di Cincinnati come qualcosa di dovuto e di assolutamente naturale, con pochissime giocatrici in grado di darle veramente fastidio. Extraterrestre era ed extraterrestre rimane.
Ana Ivanovic: voto 7
Il percorso della ex N.1 natìa di Belgrado non è stato dei più complicati, con la sola Svetlana Kuznetsova a darle del filo da torcere. L’incontro di semifinale vinto con la russa Maria Sharapova è stato molto rocambolesco, con tanti errori da parte della Ivanovic ed un MTO che ha fatto molto discutere. Il suo l’ha fatto e anche abbastanza bene, però l’eccellenza sembra ancora lontana.
Caroline Wozniacki: voto 7+
La danese ha dovuto fronteggiare temibili avversarie, tra cui Angelique Kerber e una Agnieszka Radwanska ritrovata, dal brutto scorcio primaverile alla vittoria di Montreal, che fin lì aveva fatto sfaceli vincendo facilmente tutti i suoi match. Trovarsi davanti Serena, poi, preoccupa sempre, e nonostante tutto Caroline ha saputo giocarsela alla grande, uscendo sconfitta solo per 6-4 al terzo set dopo un’ottima prova sia a livello fisico che per tenuta mentale. A New York potrebbe fare davvero bene.
Maria Sharapova: voto 6,5
L’indomita siberiana è sempre più un rebus: ha rischiato moltissimo sin dal suo incontro di secondo turno con l’americanina Keys, per poi piegare la Halep in 3 set agli ottavi e giocare una partita stranissima, con la paura mista all’orgoglio, contro la Ivanovic. Il suo merito più grande è sempre stato quello di saper gestire le situazioni di difficoltà riuscendo a venire fuori alla distanza. Stavolta sono state picche.
Jelena Jankovic: voto 6-
I due volti della N.2 di Serbia sono ormai noti, anche se è necessario ricordarsi di quanto raramente si riesca ad ammirare la vena positiva della Jankovic, come ad esempio ai WTA Championships dello scorso anno. In Ohio ha saputo gestire bene i match contro Beck e Stephens, ma si è sciolta come neve al sole contro Serena Williams: troppo poco per una come lei che ambisce a ben altri traguardi.
Agnieszka Radwanska: voto 5,5
Quattro games lasciati alla giapponese Nara e addirittura due alla Lisicki, l’ammazza-italiane di Cincinnati. Le premesse, visto anche il successo a Montreal, la mettevano almeno nelle prime quattro se non anche in una possibile finale, ma la maga polacca si è fermata contro una buona Wozniacki, senza però pungere più del dovuto. Quando sei Top5 devi necessariamente vincere certe partite, o quantomeno andarci vicino. Se le sta bene il ruolo da comprimaria allora tutto ok, in caso contrario l’insufficienza viene da sé.
Elina Svitolina: voto 7
L’ucraina è stata senza dubbio la rivelazione positiva di questi Western and Southern Open, viste le due eliminazioni illustri di Petra Kvitova, tra l’altro in due set, e della spagnola Carla Suarez-Navarro, che a Montreal aveva addirittura battuto la Sharapova. Con una Ivanovic votata all’attacco forso non si poteva fare troppo di meglio, anche se il passivo risulta un po’ pesante, ma resta comunque un’ottima prova in ottica U.S.Open e grandi aspettative per il prossimo futuro, con la classe ’90 che sta arrivando. Lei è sicuramente in prima fila.
Simona Halep: voto 6
Nel rematch della finale del Roland Garros la rumena si è arresa a Maria Sharapova. Niente di trascendentale, però il modo in cui la N.2 del mondo ha alzato bandiera bianca non è stato dei più positivi: la sconfitta, più che sul campo, è stata psicologica, con un mix letale tra paura di vincere e di perdere che ha permesso alla siberiana campionessa a Parigi di mettere la freccia ed assicurarsi l’approdo in semifinale. Urgono contromisure, almeno contro le proprie bestie nere.