Non vi è traccia, stando agli ultimi aggiornamenti, di qualcuno che abbia apprezzato o quantomeno avallato l’unilaterale decisione della FFT, l’equivalente della nostra FIT, di collocare l’edizione 2020 del Roland Garros a cavallo tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre, precisamente dal 20 settembre al 4 ottobre. Un forte malumore permea gli ambienti del tennis mondiale, dai membri apicali agli stessi tennisti, molti dei quali non hanno fatto nulla per nascondere il proprio malcontento.
A pronunciarsi sin da subito in modo decisamente schietto è stato Vasek Pospisil, attualmente membro del player council ATP, il quale ha colto l’occasione per ribadire una serie di problematiche di fondo che riguardano l’organizzazione dell’intero circuito. Dopo una dichiarazione piuttosto acre resa pubblica attraverso un tweet poi cancellato, in cui ha definito “una follia” la scelta della FFT di spostare lo Slam parigino nelle date prescelte, il canadese ha optato per una linea più morbida, senza tuttavia celare il suo malcontento, etichettando come “arrogante/egoista” la decisione già presa. In quest’ottica ha posto l’accento sulla totale assenza di collaborazione e comunicazione tra i vertici del tennis mondiale e sulla scarsa importanza rivestita dai tennisti, veri protagonisti dei vari eventi.
Sono molti altri i tennisti che hanno voluto esprimere il proprio pensiero sulla vicenda attraverso i propri canali social, utilizzando parole più dolci rispetto al canadese ma altrettanto pungenti. L’”Excusez moi?” di Naomi Osaka risulta efficacemente loquace nella sua brevità così come il “va tutto bene” di Madison Keys; anche Wawrinka e Schwartzman si sono espressi sulla situazione, rimarcando la presenza di forti carenze comunicative.
Si sono fatti poi sentire gli organizzatori dello US Open e della Laver Cup, le cui rispettive testimonianze nascondono delle frecciatine, nemmeno tanto velate, ai colleghi francesi. Le date prescelte per il Roland Garros si collocano solo dopo una settimana dal termine dello Slam a stelle e strisce e nella settimana dell’intrigante evento voluto ed organizzato da Roger Federer. La USTA si è pronunciata in un comunicato impostato in un’ottica opposta rispetto a quello della FFT: se da un lato si è precisato come non sia al momento previsto un cambio di data, dall’altro si è dato spazio alla possibilità di aprirsi a tutte le opzioni possibili – data la situazione eccezionale – fermo restando un dialogo collettivo che coinvolga tutte le “sigle” del mondo del tennis. Perentorie invece le dichiarazioni provenienti dall’organizzazione della Laver Cup (che peraltro possiede uomini e sponsor in comune con lo US Open): colti da notevole sorpresa da questa decisione, non si intravede alcuna possibilità di rinvio o spostamento dell’evento, che conferma la propria presenza a Boston dal 25 al 27 settembre.
Nei prossimi giorni, sarà interessante seguire l’inevitabile dibattito che si estenderà ai giocatori di vertice, molti dei quali risultano direttamente toccati dalla vicenda per motivi riguardanti il ranking o banalmente il confilggere di più eventi. Sarebbe auspicabile, in ogni caso, una maggiore comunicazione nella gestione di questa difficile emergenza.