Come fatto per il circuito maschile, la rivista Forbes ha stilato un elenco delle 10 giocatrici più divertenti da vedere da casa o dal vivo. In questa classifica compaiono molte sorprese. Esaminiamola nel dettaglio.
10: PETRA KVITOVA – Dopo la tremenda aggressione subita un anno fa, la tennista ceca ha perso mezza stagione. E’ tornata, ha vinto il torneo di Birmingham e dimostrato ancora una volta di poter giocare per portare a casa titoli importanti.
9: SLOANE STEPHENS – La tennista statunitense è stata una delle grandi sorprese del 2017. Ha vinto gli Us Open e, prima di conquistare il titolo a Flushing Meadows, ha giocato benissimo nei tornei del circuito americano su cemento. Attualmente è una delle giocatrici che riesce ad attirare le maggiori attenzioni. Sarà una tra le tenniste più insidiose da affrontare nel prossimo anno.
8: BELINDA BENCIC – Chiamata spesso a responsabilità e aspettative più grandi della sua giovanissima età: da predestinata a erede di Martina Hingis. La Bencic non ha retto il peso delle pressioni e è stata perseguitata dagli infortuni. Ne è scaturito un crollo, dal quale la tennista svizzera sembra essersi ripresa. Il suo gioco è considerato molto attrattivo dal pubblico. Vedremo se il 2018 sarà per Belinda Bencic l’anno del ritorno ad alti livelli e ai piani alti della classifica.
7: GARBINE MUGURUZA – La spagnola di origini venezuelane ha finalmente trovato il suo tennis migliore. I risultati del 2017 l’hanno portata, seppure per poche settimane, a raggiungere la vetta del ranking. La Muguruza ha vinto a Wimbledon (sotto la guida di Conchita Martinez) il secondo titolo del Grande Slam in carriera. La tennista iberica è parsa più combattiva e ha arricchito il proprio gioco con un tocco di spettacolarità. Un mix molto gradito dagli spettatori.
6: FRANCESCA SCHIAVONE – La tennista italiana, in campo, è un autentico spettacolo. Il suo gioco meriterebbe ben più della posizione numero 92 attualmente occupata dalla “Leonessa”. Una spiegazione la si trova ovviamente nella discontinuità e non potrebbe essere diversamente, dato che Francesca Schiavone (ex numero 4 e vincitrice del Roland Garros 2010) compirà 38 anni il prossimo 23 giugno.
5: AGNIESZKA RADWANSKA – Il termine che meglio la definisce è “spettacolo”. La Radwanska gioca anche per deliziare il pubblico ed è una di quelle giocatrici per le quali gli spettatori acquisterebbero un biglietto. Aga, grazie alle sue invenzioni e magie, riesce a spiazzare le avversarie e trovare un colpo vincente per venire a capo di situazioni apparentemente compromesse.
4: VENUS WILLIAMS – La maggiore delle sorelle Williams è come il buon vino che migliora con il passare degli anni. La tennista americana ha disputato un 2017 strepitoso: finale agli Australian Open, a Wimbledon e alle Wta finals. La Williams è certamente una giocatrice che non passa inosservata. Il servizio, i riflessi e il guizzo felino a rete, il fiato non sono più quelli di qualche anno fa. Venus sopperisce con due grandi armi: l’esperienza e la personalità.
3: JELENA OSTAPENKO – Secondo Forbes, il più grande talento espresso dal tennis femminile negli ultimi mesi. La giocatrice lettone è capace di dare in un match il meglio e il peggio di sé. Quando la Ostapenko tiene il pallino del gioco e una alta percentuale di tentativi di vincenti in campo, può battere chiunque. Se non è soddisfatta per l’andamento di una partita e il proprio rendimento, difficilmente le racchette rimangono intatte.
2: SERENA WILLIAMS – Non ci sono parole per definire la più grande tennista della storia. Nonostante ciò, Forbes non colloca Serena Williams in vetta a questa classifica.
1: COCO VANDEWEGHE – Spesso polemica, in conflitto con giudici di linea e arbitro. Ma per Forbes, la tennista americana mette in atto questi comportamenti perché sinceramente convinta di difendere le proprie ragioni. Determinane per la vittoria degli Stati Uniti in Fed Cup, Coco Vandeweghe è dotata di un ottimo servizio e un dritto devastante. Anche per lei vale lo stesso discorso fatto per la Ostapenko: difficilmente un match di Coco Vandeweghe finirà senza almeno una racchetta distrutta.