Lea Pericoli, esempio di classe senza età

[tps_title][/tps_title]

Lea Pericoli, una delle icone del tennis italiano, compie 84 anni! Soprannominata “La Divina” per la sua immensa eleganza, ancora oggi non ha abbandonato la sua passione per il tennis. Ripercorriamo la sua vita e i momenti più importanti di una lunghissima carriera.
Lea nasce il 22 marzo 1935 a Milano ma si trasferisce ad Addis Abeba subito dopo la fine della Guerra d’Etiopia. I problemi iniziano durante la Seconda Guerra Mondiale, quando Filippo Pericoli, suo padre, viene imprigionato in un campo di concentramento. Per fortuna, papà Filippo verrà liberato e Lea sarà studentessa in un collegio di suore a Nairobi, in Kenya.
A 17 anni torna in Italia e senza nemmeno essere tesserata vince subito il Torneo delle Focette a Forte dei Marmi, ma il suo amore per il tennis nasce molti anni prima in Africa, proprio ad Addis Abeba: “Nel giardino della grande villa in cui andammo vidi per la prima volta un campo da tennis. Avevo nove anni. Il tennis mi folgorò subito. È un gioco bellissimo in cui si uniscono la forza, la tecnica, l’intelligenza e il coraggio”. 

Intelligenza, tecnica e coraggio sono sempre state le qualità di Lea, che le hanno permesso di diventare campionessa italiana dal 1958 al 1975, dai 23 ai 40 anni. Non solo titoli nazionali; sono ben 27 i titoli internazionali vinti dalla Pericoli, un record che in Italia nessuno ha mai nemmeno sfiorato ad esclusione di Nicola Pietrangeli con 24 titoli in bacheca.
Ai tornei vinti si aggiungono i risultati raggiunti negli slam: quattro ottavi di finale al Roland Garros, il primo nel 1975 a 20 anni e l’ultimo nel 1971 a ben 36 anni, tre ottavi di finale a Wimbledon tra il 1965 e il 1970, semifinale in doppio a Parigi nel ’64 e quarti a Wimbledon nel nel ’60.

Nel corso degli anni, Lea Pericoli ha fatto molto discutere non solo per i risultati tennistici ma anche il suo modo di vestire completamente nuovo negli anni ’50. In un circuito femminile dominato dalle gonne lunghe fino al ginocchio, Lea lasciò tutti a bocca aperta indossando una gonna molta più corta del solito. I fotografi circondarono il campo di Wimbledon dove stava giocando, ma l’azzurra perse e lasciò il campo in lacrime. I giornali riportarono varie foto della Pericoli con quell’abito quasi scandaloso per quei tempi, tant’è che il padre la obbligò ad abbandonare l’attività da agonista nel 1956.
L’amore per il tennis, però, è sempre stato più forte di qualsiasi altra cosa. Dopo aver lavorato come segretaria per circa due anni, torna sui campi da tennis fino al 1975, anno del ritiro.
Nel 1973 vince il suo match più importante, sconfiggendo un carcinoma che non le ha comunque impedito di riconquistare il titolo di campionessa italiana ad appena sei mesi dall’operazione.
Una volta smesso con il tennis giocato, Lea Pericoli ha iniziato la sua avventura da giornalista per “Il Giornale”, durata ben 35 anni; diventa anche la prima telecronista donna nel 1976. Ancora oggi la sua splendida carriera continua con la FIT: la vediamo quasi sempre in ogni match di Coppa Davis o Fed Cup a lato di Nicola Pietrangeli e durante le premiazioni degli Internazionali d’Italia.
Oltre che una grande tennista, Lea Pericoli è stata un esempio di grande coraggio e intraprendenza in un’epoca in cui le donne fin troppo spesso passavano in secondo piano. Grazie Lea!

Exit mobile version