Aveva sofferto in semifinale la croata Petra Martic contro Caroline Garcia, la francese che sull’erba ha disputato quest’anno una delle sue migliori stagioni. La croata è riuscita ad accedere alla finale del torneo di Losanna superando proprio la francese con il punteggio 6-4, 1-6, 6-3 per poi trovare in finale la qualificata Olga Danilovic, la quale ha ceduto molto più agevolmente rispetto alla transalpina, arrendendosi con il punteggio 6-4, 6-2. Trofeo numero 2 per la tennista croata, vinto dopo tre anni di distanza dal primo. Grazie a questo titolo – sempre sulla terra rossa – sono 30 le posizioni che scala in classifica, passando dalla numero 85 alla 55.
Petra ha avuto maggiore esperienza e maggiore forza mentale e fisica e grazie alla varietà dei colpi è riuscita a mettere in difficoltà la serba che ha messo a segno pochi vincenti rispetto all’elevato numero di errori non forzati. Nonostante la sconfitta grazie a questa finale la serba si riposiziona vicino alla Top 100, con la consolazione ulteriore di aver vinto il titolo in doppio in coppia con la francese Kristina Mladenovic. Non può nulla dunque la serba, nonostante la potenza e l’aggressività del suo repertorio tennistico: parte in vantaggio Petra Martic sin da subito, regalandosi la maggior parte dei punti grazie a delle splendide palle corte.
A Budapest invece è la statunitense Bernarda Pera a trionfare contro la serba Aleksandra Krunic, conquistando così il primo titolo in carriera. Superiori tutte le statistiche dell’americana, che si impone sull’avversaria in un match a senso unico, vincendo 4 palle break contro 1 dell’avversaria e più di 70 punti contro i 50 della serba. Arriva in finale da qualificata e senza perdere un set. Eliminando la numero 5 del seeding, Aljaksandra Sasnovich al secondo turno e la numero 9 del seeding Anna Bondar in semifinale. È la quarta giocatrice a stelle e strisce a conquistare un titolo del circuito maggiore nel 2022. Il secondo parziale è quello decisivo in cui assistiamo a tre break consecutivi da parte della statunitense che concretizza e amministra nell’ultimo game, vincendo il match al primo match point utile, lasciando l’avversaria nel game a zero.
Melania Malavenda