Margaret Court continua la sua battaglia contro le unioni gay: “di questo passo aboliremo anche il Natale”

Ha vinto 64 prove del grande slam (tra singolo, doppio e doppio misto) ed è considerata tra le migliori giocatrici della storia dello sport. Ha un posto nella Hall of Fame, un campo a suo nome agli Australian Open, nel 2003 il governo australiano ha stampato francobolli ufficiali con la sua immagine…insomma una leggenda del tennis.

Di Margaret Court si può dire tutto, tranne che non sia stata una tennista eccezionale. Nata ad Alboury nel 1942 si è avvicinata al tennis all’età di 8 anni e poi ha vinto tutto ciò che c’era da vincere.
La Court negli ultimi anni è tornata alle luci della ribalta per un motivo, si importantissimo ed attuale anche nel tennis ma apparentemente distante: l’omosessualità. L’australiana è infatti molto cristiana e fa figurare il suo pensiero in frasi come: “l’omosessualità è un abominio agli occhi del signore”. Queste sue dichiarazioni, di certo molto pesanti, non sono passate inosservate e alcuni club tennistici come il Cottesloe (a Perth) ha di fatto “espulso” la Court togliendole il ruolo di testimonial del circolo con un voto chiesto a gran voce dai soci.
Molte voci danno per certa l’intenzione degli Australian Open di togliere alla campionessa l’intitolazione del campo a Melbourne.
Dopo questi avvenimenti Margaret Court ha rilasciato delle dichiarazioni ai giornali australiani: si sarà rimangiata le parole dette? Non proprio: ecco un estratto dell’intervista:

“Credo che questi siano tempi bui per la nostra Nazione. Abbiamo già 35.000 coppie omosessuali in Australia, è vergognoso. Vogliono il diritto al matrimonio per distruggerlo. Per non parlare del tema “adozioni”, di questo passo non avremo più la festa della mamma, del papà, Pasqua e Capodanno. Molti dicono che la nostra fede non dovrebbe immischiarsi nelle scelte politiche, ma non è possibile quando queste ci toccano profondamente, siamo umani. Nella Bibbia è scritto Uomo e Donna e così deve essere. Molti mi danno dell’antiquata, io dico che la mia fede viene prima di tutto. Il Cottesloe? Il togliermi da carica di testimonial è stata una scelta politica, è così che fanno quando la tua voce è fuori dal coro. E’ preoccupante che non ci si possa esprimere liberamente.”

Andrea Rossi

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