La cronaca racconta che, all’inizio, è riuscita anche a mettere paura a Serena Williams, nell’incontro di esordio di Wimbledon 2015. Un break per andare 3-1. Ma poi Serena è tornata ad essere la numero 1 del ranking e ha portato a casa la partita (6-4, 6-1), subendo anche un warning per “audible obscenity” nel pieno del primo parziale.
Margarita Gasparyan, chi è costei? Ventuno anni, russa, numero 113 della classifica Wta, destrorsa, rovescio a una mano. Giocatrice brillante con 17 titoli Itf in cascina (9 in singolare, 8 in doppio) e un’apparizione, nella giornata inaugurale, a Wimbledon contro la campionessa americana. Un’apparizione fugace che ha permesso comunque di mettere in luce le sue doti. Allenata da Elena Makarova, ha proprio nel rovescio (e nel servizio) le sue armi più efficaci. Adora giocare sui campi dell’Australian Open, ma il suo sogno (e come darle torto) è quello di trionfare proprio all’All England Lawn Tennis and Croquet Club.
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Nel tempo libero, si legge nella sua biografia sul sito ufficiale della Wta, le piace andare a ballare nei club, leggere e stare con la propria famiglia, che non è certo un gruppo di sportivi: la madre, Ludmila, fa la casalinga nella casa natale di Mosca, il padre è un piccolo imprenditore. Solo la sorella, Ekaterina, è una pallavolista di discreto livello.
Gli idoli? Maria Sharapova e Roger Federer, la regina e il re del tennis attuale. Molto poco sportivamente parlando, il pubblico italiano ha già un bel ricordo della tennista moscovita. Nel 2013, infatti, ha fatto parte della squadra di Fed Cup che è stata sconfitta, in finale a Cagliari, dalle nostre eroine, che, vincendo quella sfida, si aggiudicarono la coppa per la quarta volta nella loro storia, dopo le vittorie del 2006 contro il Belgio e quelle del 2009 e 2010 contro gli Stati Uniti orfani delle sorelle Williams. All’epoca la giovanissima Margarita era 317 della classifica e all’esordio in Fed Cup.