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“Maria Sharapova sapeva che il meldonium era illegale: aveva ricevuto ben cinque avvisi”

Spuntano nuovi particolari sul caso Maria Sharapova, trovata positiva qualche giorno fa al meldonium. Maria Sharapova e il suo team erano ben consapevoli che il Mildronate fosse entrato nella lista delle sostanze proibite stilata dalla Wada, dal momento che erano stati avvertiti ben cinque volte lo scorso dicembre, come hanno riportato diversi giornali tra cui il The Times.

Se questa notizia fosse confermata, smentirebbe clamorosamente le dichiarazioni della stessa Sharapova, che durante la conferenza stampa del 7 marzo aveva dichiarato di “non aver letto la mail” della Wada in cui era stato segnalato che il Mildronate sarebbe diventata una sostanza dopante dal primo gennaio 2016, ammettendo di aver peccato di “disattenzione” e di aver commesso un “errore enorme”.

Maria aveva chiaramente parlato di un solo avviso; in realtà ce ne sarebbero stati altri quattro, inviati dall’ITF e dalla WTA, inviati tutti nell’arco dello stesso mese.

Con questa ultima notizia, sono ormai diversi gli elementi discordanti con le parole dell’ex n. 1 del mondo e fanno sorgere qualche dubbio. Ieri era stato infatti reso noto che l’agenzia anti-doping russa (RUSADA) già il 30 settembre 2015 aveva avvisato gli atleti delle varie federazioni sportive che il Meldonium, conosciuto anche come Mildronat, sarebbe diventato presto sostanza illegale.

Inoltre, secondo alcuni autorevoli medici italiani e stranieri, il meldonium non sarebbe utilizzato per combattere il diabete (Masha aveva infatti detto di usare il mildronate da 10 anni su prescrizione medica perché era “carente di magnesio” e soffriva “di un principio di diabete ereditario”. 

Infine, i responsabili di Grindeks, azienda che produce il meldonium in Lettonia, hanno spiegato con quale frequenza e per quante volte in un anno può essere assunto il farmaco: “A seconda delle condizioni di salute del paziente, il ciclo di trattamento varia dalle 4 alle 6 settimane“, hanno spiegato tramite un comunicato. “Questo ciclo che può essere ripetuto due o tre volte all’anno. Solo i medici possono seguire e valutare le condizioni di salute del paziente e indicare se il paziente dovrebbe usare il meldonium per un lungo periodo di tempo”. Dichiarazioni che non smentiscono ma rendono poco chiare le affermazioni di Maria Sharapova, che aveva dichiarato di utilizzare il farmaco da ben 10 anni.

Dick Pound, ex n. 1 della Wada dal 1999 al 2007 e ora a capo della commissione che ha scoperchiato i recenti scandali russi nell’atletica, è stato molto duro contro Maria Sharapova in un’intervista al quotidiano inglese The Guardian“Ogni volta che si fa un cambio nella lista [delle sostanze proibite della Wada], prima di aggiornarla, il 30 settembre si avvisano tutti gli atleti. Hai ottobre, novembre e dicembre per smettere”.

Pound ha poi espresso un giudizio molto duro sul comportamento di Masha: “Se prendi qualcosa che è nella lista dei prodotti banditi, mi dispiace ma è un tuo grosso errore: avresti dovuto saperlo”, e ha aggiunto: “Essendo il motore di un giro d’affari di 30 milioni di dollari, spetta a te poter continuare a giocare”.

 

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Michele Alinovi

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