Quando a soli 18 anni vinci un torneo Wta della caratura di Indian Wells, e in una settimana guadagni 36 posizioni nel ranking, passando dalla 60esima alla 24esima, è pressoché inevitabile che il mondo del tennis, quello presente e quello passato, fatto di leggende che hanno scritto la storia del nostro sport, si fermi ad ammirarti ponendoti al centro dell’attenzione. Bianca Andreescu, che di maturità ne ha già data una dimostrazione imponente sui campi di Indian Wells, probabilmente, è ben cosciente di come un successo del genere, arrivato così presto e con due successi clamorosi tra la semifinale e la finale, cambi ora la sua figura agli occhi di tutti. Perché di fronte ad un exploit così inaspettato, neanche una delle più grandi campionesse dentro e fuori dal campo come Martina Navratilova ha potuto fare a meno di parlare della prodigiosa canadese: ai microfoni di BT, la ceca ha infatti speso parole al miele per la ragazza di Mississauga, lasciandosi andare ad un paragone tutt’altro che banale.
ANDREESCU HA TUTTO – “Ogni volta che pensavamo di vederla al limite, che non avesse più la forza né le gambe, lei ha alzato il livello, dimostrando che avevamo torto”, così Martina Navratilova ha descritto la settimana di tennis incredibile di Bianca Andreescu, che in effetti, in California ha vinto in ogni modo possibile: prima la rimonta contro Irina Camelia Begu, poi i match controllati con carattere contro Dominika Cibulkova e Stephanie Voegele. In ottavi poi il decisivo set lottato contro Qiang Wang, dominata poi nel secondo parziale, prima di annichilire nientemeno che Garbine Muguruza (lasciandole solamente un game) e sopravvivere alle ultime due grandiose battaglie contro due delle tenniste migliori al mondo al momento, Elina Svitolina e Angelique Kerber nella finalissima. E’ proprio guardando al percorso, che le frasi della più grande campionessa della storia di Wimbledon non suonano come semplici dichiarazioni di circostanza.
IL PARAGONE CON MURRAY – Perché come detto, Bianca Andreescu sa chiedere di più al proprio tennis e crede in sé stessa. La 18 volte campionessa Slam in singolo si è poi lasciata andare ad un accostamento questo sì un po’ azzardato forse ad oggi: “Andreescu mi ricorda Andy Murray”, precisando tuttavia che, “ha ancora tantissimo da fare e dimostrare per arrivare a giocare come il britannico, ma il cammino è quello giusto”. Sicuramente, e lo diciamo senza voler insinuare nulla di più, l’intervista per il sito britannico può aver a suo modo inciso nella scelta del campionissimo scozzese come termine di paragone, anche la canadese dovrà però, come il ragazzo di Dunblane ha saputo fare nel corso della sua carriera, lavorare sul diritto: “E’ il colpo che può migliorare di più, diventa scomposto quando lei si innervosisce”. Le consiglia più costanza quindi dal lato destro, Navratilova, perché se è vero che il dritto produce e ha prodotto ad Indian Wells la maggior parte dei vincenti per la nuova numero 24 Wta, il parziale tra vincenti ed errori non forzati col diritto è rimasto spesso negativo. Effettivamente, in un tennis già discretamente vario come il suo, con la possibilità di giocare anche dei dropshot non indifferenti, riuscire ad avere maggior controllo del proprio diritto nel corso degli anni potrebbe risultare decisivo: non sempre Andreescu potrà esprimere il livello della settimana passata, avere quindi ancora maggiore regolarità diventa fondamentale nel tennis moderno, basato sulla potenza e gli scambi da fondo campo. Quello che più lascia dubbi nel paragone con Murray, è evidentemente il fattore fisico, in cui il 31enne è stato per un decennio tra i migliori al mondo e per cui senz’altro verrà ricordato come i migliori della storia. L’augurio, nostro e probabilmente anche di Navratilova, è che tale paragone stimoli Andreescu a fare ciò che solo i veri campioni e le vere campionesse sanno fare da sempre, spingersi oltre e migliorarsi costantemente.
ORA MIAMI – Il destino si è divertito con Andreescu anche nel main draw di Miami, in cui la giovanissima classe 2000 esordirà nuovamente contro Irina Camelia Begu. Sarebbe lecito anche aspettarsi un calo da parte sua, d’altronde la rumena già in California le aveva creato diversi problemi, costringendola alla rimonta dopo il primo set perso al tie-break. Navratilova però non ha fretta nel vedere i progressi della campionessa di Indian Wells, però vuole vederla crescere e diventare Top-10 in pianta stabile. Le parole di una delle più grandi leggende della racchetta potrebbero anche mettere pressione sulle spalle di Andreescu, ma in un tennis come quello di oggi, in cui i media sono componente fondamentale, il saper attraversare e gestire il cambiamento nella propria carriera, non sono altro che una nuova fase, una prova in più per dimostrare il proprio valore. Andreescu ha dalla sua parte il tempo e le doti tennistiche, noi appassionati la guarderemo con attenzione, con la speranza che possa regalare emozioni come quelle della settimana appena passata ad Indian Wells, e lottando insieme alle migliori tenniste del mondo per tutti i tornei più prestigiosi.
8 comments
Sembra la fusione tra la Bencic e la Seles
Andy murray il top dei top
È normale che ancora possa avere margini di miglioramento
Soprattutto quello che pressione e la potenza e la velocità dei colpi!
il wta è il circuito delle meteore
Andy sputato.
Azz che complimentone
grandissima prestazione anche mentale, vista l’età . Non mi ricorda Murray molto più vario il gioco della canadese e sopratutto la tenuta psicologica.Murray appena perdeva un set iniziava il monologo e inveiva verso la sua panchina.