Muguruza e Garcia: l’armata del ’93 alla conquista del circuito

Ormai da anni il circuito WTA ci ha abituati ad esplosioni improvvise, ovviamente ci riferiamo a quelle tenniste che fino all’anno prima si barcamenavano tra un primo e un secondo turno, al massimo arrivavano ad un terzo, ma poco altro. D’improvviso, però in loro qualcosa cambia, la consapevolezza cresce e il successo arriva.

Per citarvi un caso su tutti, potremmo parlarvi dell’attuale n°3 del mondo Simona Halep: la rumena ha passato anni alla ricerca di quella consapevolezza, di quel salto di qualità che, nonostante tutti gli sforzi profusi, tardava ad arrivare. Poi, d’improvviso, all’ombra del Cupolone, nei suoi occhi la lucina del successo si è accesa, e da quegli Internazionali d’Italia 2013 in poi, Simona non si è più fermata.

Caso simile è quello della canadese Eugènie Bouchard; ma troppi altri ve ne potremmo citare, in questa sede però non servirebbero. Quest’oggi vogliamo parlarvi di altro. Il nostro scopo è quello di trasformarci per l’ennesima volta in profeti dei poveri, per cercare di prevedere quali saranno le sorprese della prossima stagione tennistica.

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A tal proposito noi di Tennis Circus abbiamo deciso di puntare su due “terribili” ragazze del ’93: la francese Caroline Garcia e la spagnola Garbine Muguruza Blanco, le due in comune non hanno solo il mese e l’anno di nascita, entrambe ottobre 1993, ma anche e soprattutto il talento e la determinazione. Garcia e Muguruza al momento sono rispettivamente numero 30 del mondo la prima e numero 24 la seconda, ma nonostante la giovane età entrambe hanno già dato prova di una grande maturità e tenuta psicofisica.

Come se il talento poi non bastasse, va anche aggiunto che sia Garbine che Caroline hanno dalla loro, anche la giusta umiltà, quella che nella vita e nello sport serve per riuscire, quella che in questo caso – pur di migliorare il proprio gioco – le ha spinte ad iniziare a giocare costantemente anche quel doppio che, ad inizio della loro carriera, decisamente non era nelle loro corde.
Badate bene, abbiamo scritto “non era” non a caso: infatti le due con il tempo, con l’esperienza e la giusta ostinazione sono riuscite a migliorare esponenzialmente anche in questa categoria.

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Proviamo a questo punto a parlarvi un po di loro, partendo dalla Garcia: di recente l’abbiamo vista a Genova e ci ha a dir poco impressionati, giocare una partita del genere contro Camila Giorgi dopo aver subito il primo giorno una netta sconfitta, richiedeva una prontezza mentale, o se preferite un piglio da campioni, che decisamente non sono cosa da tutti.

Nata a Saint-Germain-en-Laye il 16 ottobre 1993, proprio mentre la sua più illustre concittadina, una certa Amélie Mauresmo, faceva il proprio esordio all’interno del circuito professionistico, è lei senza alcun dubbio la stellina più luminosa del panorama tennistico francese. Come tradisce il cognome, nelle sue vene scorre sangue spagnolo da parte di padre e svizzero da parte di madre. Sin dalla nascita Caroline respira aria di tennis: i genitori infatti sono grandi appassionati, da sempre giocano appena possono e difficilmente si perdono un incontro dal vivo o in tv. Paul Luis e Mary Lane sin da quando la figlia era in fasce non perdono occasione per portarla al circolo, perché profondamente convinti che lo sport e soprattutto il tennis formi nel migliore dei modi il carattere: per questo vogliono assolutamente che la figlia lo pratichi.

All’età di 5 anni le mettono per la prima volta in mano una racchetta; da quel momento in poi tennisticamente parlando è papà Paul Luis ad occuparsi a 360 gradi di lei, facendole da allenatore, non perdendola mai di vista e cercando ovunque contatti e finanziatori disposti a credere in quella giovane ragazza almeno la metà di quanto già non faccia lui.

Caroline si è ufficialmente presentata al grande pubblico nel 2011, precisamente nel grande Slam di casa, il Roland Garros, giocando al secondo turno sul Philippe Chatrier contro una certa Maria Sharapova, cose queste che spezzerebbero le gambe a chiunque o quasi. Ecco, Caroline non fa decisamente parte di quei “chiunque”, sapete infatti, a soli 17 anni, come ha risposto ai giornalisti che la pressavano alla vigilia della partita? “Giochero sul Centrale, e allora? Le dimensioni del campo sono sempre le stesse e bisogna mettere la palla al di qua delle righe giusto?”.

Non scambiate però il suo carattere o le sue risposte per presunzione. Caroline è solo una ragazza consapevole della propria forza e disposta a lottare con tutta se stessa pur di non tradire quel talento che Madre Natura le ha concesso.

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Contro Maria questa giovanissima campionessa è scesa in campo con una determinazione e una tenuta mentale degne della migliore delle veterane; sin dal primo colpo ha dimostrato ad avversaria, pubblico e addetti ai lavori di non aver alcun timore reverenziale, la francese non è certo li per subire la partita, lei il gioco è abituata a comandarlo.
Pronti via e Caroline inizia da subito a sfoggiare un gioco da manuale, alternando pregevoli colpi, con grande sapienza e prima che Maria se ne possa rendere conto, la transalpina ha già portato a casa il primo set e 4 giochi nel secondo.

A questo punto è vero che la Sharapova inizia a prendere in mano la partita finendo per portarsela a casa, ma per riuscirci ha dovuto faticare non poco. Al termine di quella partita sono stati in molti a parlare di lei, da nostra signora del tennis Martina Navratilova a Andy Murray, il coro è unanime “Questa ragazza diventerà numero uno“. Da quella partita la Garcia ha continuato a migliorare, al momento però le è mancato lo scatto finale, quella lucina negli occhi di cui parlavamo prima.

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Passiamo ora all’altra promessa del circuito, Garbine Muguruza Blanco. Nata a Caracas, Venezuela l’8 ottobre 1993 da padre spagnolo e madre venezuelana, sin da giovanissima inizia a giocare a tennis. All’età di 6 anni si trasferi insieme alla propria famiglia a Barcellona, dove ha iniziato ad allenarsi presso l’Accademia del due volte campione del Roland Garros Sergi Bruguera.

I suoi miti tennistici sin dall’adolescenza sono stati: Martina Hingis, Pete Sampras e Serena Williams, si proprio quella Serena il cui gioco la ispira tanto, non a caso le partite più belle della sua giovane carriera le ha giocate proprio contro la numero uno del mondo.
Prima di tutto agli Australian Open nel 2013, quando s’inchina si a sua maestà Williams con un doppio 6-2 ma non prima di mostrare un gioco ed una personalità degna di nota. Quella partita con il senno di poi, poteva essere letta come un vero e proprio avvertimento, infatti di li ad un anno e mezzo, le minacce sono diventate realtà, e la Muguruza al secondo turno del Roland Garros restitui il doppio 6-2 a Serena Williams rispedendola a casa senza troppi complimenti.

2014 Dongfeng Motor Wuhan Open - Day 3

Ovviamente Garbine sino ad ora non ha battuto solo Serena Williams, ma anche: Domenika Cibulkova, Caroline Wozniacki e Aga Radwanska, giusto per citare qualche nome di tutto rispetto. Dotata di un grande servizio, di un’ottima lettura del gioco e di quella giusta spregiudicatezza nei confronti delle ‘Vip’, Garbine all’interno del circuito potrebbe regalare l’exploit da un momento all’altro.

Detto ciò, non ci resta augurare a queste due ragazze un futuro luminoso, questo sport ha decisamente bisogno di facce e soprattutto di talenti nuovi, dal canto nostro noi siamo convinti che il 2015 sarà il loro anno, tenetele d’occhio.

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