Poco prima del suo esordio vincente nel Wta Premier di Madrid, ai danni di Dominka Cibulkova, la numero 1 del tennis mondiale, Naomi Osaka, ha rilasciato un’intervista per El Pais: diversi i temi toccati, dalle ambizioni per il futuro al paragone con Serena Williams, nel tentativo, senza perdere la propria genuinità nel rapporto con la stampa, di imparare a gestire la pressione. Si è parlato, ovviamente, anche della recente e brusca separazione da Sascha Bajin, coach con il quale ha portato a casa gli ultimi due tornei del Grande Slam, mentre ora, assistita da Jermaine Jenkins e dal nuovo sponsor tecnico, va a caccia del Roland Garros, ben consapevole di dover ritrovare il suo livello nella superficie che meno preferisce.
AMBIZIONI E PRESSIONI DA NUMERO 1 – Non viene da un momento esaltante la nipponica, la cui posizione numero 1 è stata estremamente in pericolo tra Indian Wells e Miami. Quella contro Cibulkova è stata la sesta vittoria in dieci partite giocate dopo la vittoria all’Australian Open, successo che l’ha forse per la prima volta costretta a fare i conti con la pressione del ruolo che ora ricopre nel mondo del tennis femminile. Ricorda la sconfitta al primo turno del Wta Premier di Dubai la giovane asiatica, che sente però di essere già cresciuta sotto il punto di vista mentale: “Sono arrivata fin qui godendomi il mio tennis e devo tornare a farlo. Grazie ad una maggiore esperienza e con la mia personalità potrò farcela”. È sempre lucida quando guarda dentro di sé, e mostra la sua maturità nel momento in cui sente il nome di Serena Williams ancora una volta accostato al suo, perché Osaka è la prima tennista a vincere due Major consecutivi dopo l’americana: “Non credo che sul campo possa vedersi di nuovo come quello che lei ha fatto, e quindi non posso essere la prossima Serena, ma posso essere la prossima Naomi“. Ovviamente spero di arrivare anche io a quei livelli, ma non posso sin da ora mettermi addosso la pressione di dover vincere più di venti prove dello Slam”. Vincere è il suo obiettivo, e Osaka non riesce a nascondersi, punta a Parigi, almeno nel breve termine: “Nel prossimo decennio mi vedo ancora sui campi, e sarebbe bello poter affrontare le ragazze più giovani che oggi mi ammirano, come in un cerchio che si chiude”.
BAJIN È IL PASSATO? – La classe 1997 di origini taitiane si è espressa anche riguardo il suo rapporto con la stampa, che, almeno per ora, gestisce con grandissima leggerezza: “Si tratta solo di rispondere a delle domande che loro porgono e dal mio punto di vista cerco di trattare ognuno come un amico, infatti non mi sento affatto a disagio con la stampa.” Parlando di legami dal punto di vista umano, poi, l’argomento più interessante non poteva che essere la recente rottura di Osaka con il coach che con lei ha condiviso i primi successi importanti: la ragione della separazione, come molti avevano già ipotizzato, sembra andare oltre la sfera professionale, ed evidenziare una distanza oramai incolmabile proprio nel rapporto personale tra i due. “Non ci trovavamo più come prima insieme, sono grata per quello che per me ha fatto, ma quando due persone faticano a stare a contatto e meglio che ognuno vada per la propria strada”, fa notare la giovanissima campionessa, che la sua strada vuole ritrovarla proprio in vista del Roland Garros. Prima di Madrid, Osaka è stata obbligata al ritiro dalle semifinali del torneo di Stoccarda, per via di un problema al bicipite femorale: ieri però è arrivato il primo risultato positivo sulla penisola iberica, la slovacca Dominika Cibulkova ha dovuto arrendersi per 6-2 7-6(6) aprendo le porte del terzo turno al Mutua Madrid Open per l’attuale numero 1 del tennis femminile. Il trono rimarrà al sicuro almeno per un’altra settimana intanto, dato che lo scorso anno la giapponese si era fermata all’esordio.