Naomi Osaka
Le storie tennistiche di Naomi Osaka e Belinda Bencic sono completamente diverse. Ad accomunare le due giocatrici c’è tuttavia l’anno di nascita, il 1997. La tennista svizzera le ventidue candeline le ha spente domenica, Naomi Osaka lo farà il prossimo 16 ottobre. Insieme a Bianca Andreescu, Marketa Vondrousova e Aryna Sabalenka sono le più giovani che ce l’hanno fatta a spingersi fino agli ottavi del Premier Mandatory californiano. Ieri Belinda Bencic si è imposta in due set su Ekaterina Alexandrova e altrettanto ha fatto Naomi Osaka ai danni di Danielle Collins. A livello di circuito maggiore non ci sono precedenti tra la due volte campionessa Slam e la svizzera, ma le due si conoscono da parecchi anni. Gli scontri diretti all’Itf di Pelham (era il 2013 e Naomi Osaka ebbe la meglio con un doppio 6-3) e alla Hopman Cup 2018 (con vittoria di Belinda Bencic) non fanno particolarmente testo. Questa notte (l’incontro è fissato per le 2 italiane) sarà tutt’altra storia, a cominciare dalla posta in palio. Le condizioni atletiche e il palmarès delle attuali Naomi e Belinda non possono essere minimamente rapportati a quelle di Perth 2018 e men che meno al 25mila dollari di Pelham in Alabama. A inizio 2018 Naomi Osaka non aveva ancora ottenuto la consacrazione e Belinda Bencic cercava di risollevarsi da una lunga crisi.
Naomi Osaka ricorda molto bene i confronti con Belinda Bencic e ne ha parlato con i giornalisti in conferenza stampa: “E’ sorprendente come Belinda sia riuscita a riprendersi e tornare a giocare a livelli così alti. Entrambe vogliamo vincere il prossimo match”. La giapponese ha anche scherzato sulla sconfitta incassata a Perth: “Ho commesso tantissimi gratuiti, ma all’inizio del 2018 voi non sapevate nemmeno chi fossi…”.
Naomi Osaka per la prima volta in carriera è chiamata a difendere un titolo, mentre Belinda Bencic scalpita per mettere a segno il colpaccio e dare continuità alla striscia di dieci vittorie consecutive iniziata in Fed Cup, proseguita con il trionfo di Dubai e le due ottime partite finora disputate a Indian Wells. “E’ una grande opportunità: mi piace giocare in grandi palcoscenici e contro grandi giocatrici. Penso che la generazione del 1997 sia composta da tenniste molto forti. Siamo tutte diverse e per ciascuna di noi il raggiungimento del successo ha richiesto i suoi tempi. C’è chi lo ha ottenuto più velocemente e chi ha dovuto attendere qualche anno”, ha spiegato Belinda Bencic.
Differenti sono difatti i percorsi delle due ragazze nate nel 1997 che tra qualche ora si contenderanno un posto ai quarti di finale. A diciotto anni, nell’estate 2015, Belinda Bencic trionfava a Montreal e nel febbraio 2016 approdava in top 10. Poi gli infortuni, il crollo emotivo per le troppe aspettative e pressioni, la forma fisica da ritrovare e una classifica da ricostruire con umiltà ripartendo dagli Itf e i Challenger 125K. E mentre Belinda pian piano risaliva, Naomi in pochi mesi ha bruciato ogni tappa intermedia andandosi a prendere direttamente Indian Wells, due tornei consecutivi dello Slam e la vetta del ranking.
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