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Nicole Vaidisova, una luce da Monterrey

Nel settembre scorso scrivevo un articolo commemorativo su Nicole Vaidisova. Era appena tornata alle competizioni, dopo anni dal ritiro, con sommo gaudio del sottoscritto e di tanti altri appassionati di tennis. Era il torneo di Albuquerque (Itf da 75mila dollari) e Nicole superava il primo turno grazie alla vittoria su un’altra ex baby prodigio del tennis mondiale, Sesil Karatantcheva, mostrando a tratti quel dritto devastante che l’aveva lanciata nell’Olimpo delle star del Tennis.

Dopo pochi mesi di Itf con risultati discreti, la Vaidisova ha ricevuto una wild card per le qualificazioni del torneo WTA di Monterrey: superate brillantemente, si è trovata di fronte al primo turno una top ten, Ana Ivanovic. E la sfida non poteva che attirare grandi attenzioni: il ritorno di una grande protagonista degli anni scorsi, entrata a 15 anni tra le prime 50 del mondo e a 17 tra le prime 10, al cospetto di una giocatrice tornata dopo anni di grigiore ai livelli di un tempo. In più, le due si sono affrontate ripetute volte nel corso della carriera, anche in giovanissima età. Ed è stata una grande partita, a suo modo, importante per trarne alcuni spunti.

Parliamo in primis di tennis giocato. La serba si è imposta, come del resto prevedibile, con il sorprendente punteggio di 6-1 7-6, che rende giustizia a quanto fatto vedere dalla ceca. Una prima fase di gara, sino al 6-1 3-0, in cui Vaidisova non è riuscita praticamente a giocare. Vuoi la tensione per il primo WTA dopo anni, vuoi l’avversaria di altissimo livello, fatto sta che gli scambi sono durati poco e niente. Poi, in un baleno, qualcosa è cambiato: dopo 4 vincenti di pregevole fattura, Nicole Vaidisova ha ritrovato la fiducia e i colpi rispolverati da un cassetto e impegnato severamente la serba, portandosi addirittura sul 5-4 nel secondo set. Deve ritrovare l’attitudine perduta per giocare al meglio nei momenti chiave, ma le indicazioni sono estremamente positive: dopo un set di totale annebbiamento, Nicole Vaidisova ha giocato alla pari con la numero 6 del mondo.

L’altra cosa su cui vorrei soffermarmi è il suo carattere. Ero abituato, sin dal 2008, a vederla in campo svogliata e quasi assente. Ancora giovanissima, neanche maggiorenne, già non aveva più voglia di giocare a tennis. I riflettori, la storia da poco iniziata con Stepanek, risultati che non vengono confermati. Un fantasma in campo, sciolto in quella partita con la Karatantcheva dello scorso anno in cui, piangendo, confessò il suo grande amore per il tennis. E ora Nicole Vaidisova sembra proprio un’altra: una donna, finalmente, matura e consapevole di cosa vuole essere e di dove vuole arrivare. La strada per la risalita, nonostante tutto, sarà lunga. Ma immaginarla tra qualche tempo ancora tra le top ten non è certo un dispiacere. E, soprattutto, non è fantascienza, visto quanto mostrato oggi.

Yuri Benaglio

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