Numeri matti e nuovi record

Serena non vince gli Open d'Asutralia, Garbine non si regge in piedi, Kerber vince il primo torneo dello Slam, Errani solleva il trofeo di Dubai e Carla trionfa a Doha. I numeri di questo inizio così tumultuoso sono indizio di una possibile annata "democratica", se così si può definire. Intanto sul sito della WTA, con calcolatrice alla mano, è venuto fuori ciò...

Rivediamo le statistiche e le cifre dei primi due mesi del 2016 con alcuni fattori molto sorprendenti.
Serena non vince gli Open d’Asutralia, Garbine non si regge in piedi, Kerber vice il primo torneo dello Slam, Errani solleva il trofeo Dubai e Carla trionf a Doha.
I numeri di questo inizio così tumultuoso sono indizio di una possibile annata “democratica”, se così si può definire. Intanto sul sito della WTA, con calcolatrice alla mano, è venuto fuori ciò…
240 minuti – No, non è la versione estesa del Signore degli Anelli. É il tempo che Svetlana Kuznetsova e l’olandese Richel Hogenkamp, nel quarto di finale di Fed Cup, hanno impiegato per terminare la loro battaglia: finale a favore per l’Olanda per 7-6 5-7 10sara-errani-vittoria-wta-dubai-tennis-8.

84,6% – Questa percentuale appartiene non a una delle più grandi battitrici del circuito ma all’italiana Sara Errani; con questi numeri è la tennista con più prime di servizio in campo del mese di febbraio. Cosa molto sorprendente se si considera che la tennista di Bologna ha una media oraria sulla prima di servizio che si aggira intorno ai 150 km/h.

76 aces – Se vi aspettate Serena, Pliskova o Lisicki, state sbagliando. Nel 2016, fionora, il servizio più devastante è quello dell’ungherese Timea Babos. A seguire la tedesca Julia Goerges con 61 aces. Entrambe sono compagne di doppio di questa settimana a Monterrey.

45 posizioni – Tale movimento nella classifica è quello che riportato dalla diciottenne lettone Jelena Ostapenko, dopo la finale della scorsa settimana a Doha. Attualmente si trova in posizione 41. Il più grande movimento di tutto febbraio.

33 – E ‘il numero di paesi rappresentati la top 100 in questo momento, e non è male. Il maggior contributo lo mettono gli Stati Uniti con 12 giocatrici, seguiti dalla Germania con 10 e la Russia con 8.

4 giocatori – Un quartetto nuovo si è insinuato ora tra le otto migliori in gara a Singapore, le finali WTA. Sono Carla Suarez, Roberta Vinci, Belinda Bencic e Konta Johanna.

2 Titoli – Solo una giocatrice è stata in grado di ripetersi in questo 2016 titolo. Ha raggiunto una tale impresa l’americana Sloane Stephens, con le recenti vittorie a Auckland e Acapulco. Raggiunge così i tre titoli in carriera dopo la vittoria dell’anno scorso a Washington. Ci sono voluti 83 tornei da professionista per raggiungere la sua prima finale e il suo primo titolo.

1 giocatore – Indian Wells è in arrivo, e l’unca giocatrice che è stata in grado di difendere con successo il suo titolo nel deserto californiano è stata la leggendaria Martina Navratilova che ha vinto nel 1990 e nel 1991. Quest’anno toccherà a Simona Halep provare a portarsi a casa il trofeo per due anni di fila.

0 vittorie – Così rotondo è il numero di vittorie portate a casa dalle 8 teste di serie nel torneo di Dubai. Assolutamente storico.

Questi dati ci riportano al “problema” del circuito femminile degli ultimi anni: la carenza di avversarie all’altezza di Serena Williams.

L’inizio di stagione dell’americana decisamente sotto tono, ha portato in superficie le difficoltà del tennis femminile di trovare una leader che possa prendere il posto di Serenona.

La costanza, la capacità di variare e imporre il proprio gioco, ma soprattutto la personalità, sono le componenti fondamentali per imporsi in questo sport e, al momento, nessuna tennista le racchiude.

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