Ancora sfortune per Caroline Wozniacki. La tennista danese, ex n. 1 del mondo e finalista agli Us Open 2009, ormai da anni è in crisi di risultati. Tanto che, ultimamente, la vediamo più spesso in posa nelle riviste di moda piuttosto che sul campo da gioco. La tennista di Odense, che negli ultimi mesi è stata fermata da un infortunio, non vince un titolo da oltre un anno, cioè da marzo 2015 (Kuala Lumpur). “Caro” ora dovrà rinunciare anche a un altro appuntamento importantissimo: le Olimpiadi di Rio, in programma il prossimo agosto.
TROPPE ASSENZE IN FED CUP – L’Itf, la Federazione Internazionale di Tennis, ha comunicato infatti al Comitato olimpico danese che non concederà a Wozniacki una deroga per permetterle di essere presente ai Giochi. Secondo il regolamento, i tennisti che non sono convocati e non partecipano agli incontri di Federation Cup per il proprio Paese perdono automaticamente il diritto di partecipare alle Olimpiadi. A Caroline mancava un’altra convocazione in Fed per poter accedere ai Giochi. Il destino però ha voluto che proprio la settimana prima dell’impegno in Fed Cup, a metà aprile, Wozniacki ha subito un infortunio alla caviglia in allenamento e così non ha potuto giocare per il team danese nel Group II.
POSSIBILITÀ DI APPELLO – La decisione dell’Itf è stata un po’ inaspettata, perché il Comitato olimpico danese sperava che chiudesse un occhio e permettesse alla sua tennista più forte di partecipare; anche per questo motivo la Danimarca aveva già nominato “Caro” come portabandiera nella cerimonia olimpica. Secondo le regole, infatti, per quanto riguarda le nazionali dei gruppi zonali, sono ammessi ai Giochi gli atleti che hanno fatto almeno 2 presenze nel quadriennio tra un’Olimpiade e l’altra, di cui una negli ultimi due anni. In effetti, come scrive il portale Oktennis.it, la danese non era stata convocata nel 2013 e nel 2014, ma aveva comunque dichiarato la sua disponibilità. Per questo la Federazione danese aveva chiesto un permesso, una deroga all’Itf per far partecipare la Wozniacki. L’Itf però ha detto “no”, decretando l’assenza forzata di “Caro” dai Giochi. Ora il Comitato olimpico non può fare altro che presentare un ricorso, entro il 16 giugno, e confidare in una maggiore clemenza in appello.