Diamo un senso alla stagione da poco conclusasi analizzando il suo epilogo: Iga Swiatek è maestra a Cancun, e per il titolo finalmente conquistato si merita il massimo dei voti, ma le altre tenniste in gara, soprattutto Jessica Pegula, rasentano la perfezione. Facendo riferimento ai tornei dell’ultimo anno, passando per l’ultimo torneo stagionale, analizziamo il percorso a partire dal primo Slam, l’Australian Open, che ha visto trionfare Aryna Sabalenka – la tigre bielorussa – che alle WTA Finals ha ottenuto 2 vittorie e 2 sconfitte – prestazione mediocre per l’allora numero 1 del mondo –
La tennista di Minsk comincia l’anno brillantemente: si presenta a Melbourne da imbattuta e avendo vinto il torneo di preparazione al primo Slam dell’anno svoltosi ad Adelaide. Un bye e 4 vittorie per lei all’arrivo sui campi australiani più importanti e riflettori puntati su di lei, ma anche su Elena Rybakina, la quale si fa strada dal primo turno senza troppe difficoltà. Il torneo incorona proprio la bielorussa che a fine marzo 2023 – compresi i risultati del Sushine Double – colleziona 21 vittorie e 3 sconfitte, niente male per un inizio stagione. Dietro di lei, a pochi metri di distanza proprio Elena Rybakina.
La kazaka, molto vicina alla vittoria del suo secondo Slam, si vendica della bielorussa conquistando il titolo ad Indian Wells; già dai mesi precedenti, ma anche in quelli successivi, Swiatek, Rybakina e Sabalenka – com’era stato nel 2022 – si contendono i titoli mondiali più importanti: a parte il guizzo di Vondorusova e Gauff, le tre dominano i campi principali e vincono quasi ovunque; a parte i titoli di Dubai, Miami e Montréal, si incontrano e si succedono nelle vittorie quasi sempre.
Świątek in questo 2023 parte un po’ sottotono – si pensi alle alte aspettative in Australia a seguito di un 2022 da record e alla sconfitta precoce proprio da parte di Rybakina agli ottavi del primo Slam – ma si rifà subito a Doha, vincendo il torneo in finale contro Jessica Pegula. Prosegue conquistando la finale a Dubai, perdendola contro Krejcikova, semifinale ad Indian Wells – battuta da Rybakina – vittoria a Stoccarda, finale a Madrid – battuta da Sabalenka – Un totale di 6 titoli vinti in tutte le categorie – Roland Garros (sì, di nuovo), Pechino – 1000 – Stoccarda e Doha – 500 – persino Varsavia, il torneo 250 giocato “a casa sua”, ma soprattutto le tanto agognate WTA Finals, che hanno determinato il suo primato definitivo sia nel ranking che nelle pagelle annuali.
Gli exploit nominati prima non sono solo di Vondrousova – vincitrice di Wimbledon, rientrata tra le migliori 8 in particolare per questo titolo – e Gauff – classe 2004 e vincitrice dello US Open (mica male) – ma anche di Jessica Pegula, protagonista di un exploit da sogno – 54 vittorie e 16 sconfitte nel suo 2023 – posizionatasi ad oggi stabilmente al quinto posto della classifica mondiale. La tennista di Buffalo colleziona semifinali e finali, ma ne vince una sola importantissima, quella a Montréal – Rogers Cup – che le regala 1000 punti nel ranking. Si fa valere anche alle WTA Finals, dove si presenta in finale da imbattuta: il destino non le riserva la vittoria, ma punti in classifica e soddisfazione. Non avrà le percentuali di vittorie delle sopramenzionate, ma da riconoscere sono sicuramente i meriti di un percorso diventato pian piano sempre più brillante. Vondrousova, invece, è incredula quando vince i Championships, ma quella sensazione non tornerà nel suo restante 2023. La sua connazionale, Muchova, rientra anche in Top 10, è ottava, ma paradossalmente fa meglio di lei: raggiunge la finale al Roland Garros, la semifinale allo Us Open e la finale a Cincinnati e anche il suo nome comincia a vedersi di più agli ultimi atti dei tornei principali, probabilmente si merita un voto poco più alto rispetto a Vondrousova, se non per la finalizzazione, almeno per l’importanza dei risultati raggiunti.
Nonostante il posizionamento in Top 10 deludono Maria Sakkari e Ons Jabeur, dalle quali ci si aspettava di più, scomparse dai radar a partire dalla seconda metà della stagione. Le aspettative erano alte soprattutto per Jabeur, protagonista, sfortunatamente, di un anno costellato da una caterva di infortuni. La prima, in ogni caso, vince il torneo 1000 di Guadalajara e la seconda sogna ancora la vittoria a Wimbledon – anche quest’anno deve accontentarsi della finale – in aggiunta, per lei, solo un titolo 250 e il 500 di Charleston – dove rompe la maledizione iniziata nel 2021 in cui aveva perso una lottatissima finale contro Muguruza –
LE PAGELLE DEFINITIVE:
IGA SWIATEK 10
ARYNA SABALENKA 9,5
CORI GAUFF 9
ELENA RYBAKINA 9
JESSICA PEGULA 8,5
ONS JABEUR 7
MARKETA VONDROUSOVA 8
MUCHOVA KAROLINA 8,5
MARIA SAKKARI 7,5
BARBORA KREJCIKOVA 7