Paolo Bertolucci, il “braccio d’oro” del tennis italiano e opinionista di Sky ci ha dedicato un pò del suo tempo per rispondere a qualche curiosità sul panorama Atp e Wta, ecco le sue considerazioni.
Di Djokovic e Federer parlano sempre tutti, parliamo un pò degli altri, partiamo da Murray. 2012 finale Wimbledon, Oro olimpico, Us Open, 2013 Wimbledon, poi il divorzio da Lendl e l’operazione alla schiena.Secondo lei quanto hanno influito le due cose sul rendimento dello scozzese che non sembra mai in grado di vincere contro i primi due della classe?
“Bè Murray ha vinto sull’erba, la superficie che conosce meglio, è molto forte anche sul cemento, ad esempio su terra battuta Djokovic e Nadal son di un’altra categoria, lo scozzese riesce a farsi rispettare anche lì ma gli altri hanno tutt’altro rendimento. Non è tanto un problema di allenatore, piuttosto in questo periodo Djokovic è cresciuto davvero tanto, anche su erba, lui è l’unico che si “avvicina”, togliendo Federer,al serbo”.
E secondo lei chi potrebbe essere un coach in grado di ridargli la continuità vista con Lendl?
“Non penso sia un problema di allenatore, ma piuttosto che Djokovic è ingiocabile. Poi in un match può succedere di tutto, ma nell’arco di una stagione la differenza è piuttosto netta, non è tanto un problema di cercare i “difetti” degli altri, ma il nodo cruciale è che son troppi i pregi del primo della classe.”
Passiamo ovviamente a Nadal,lo spagnolo ha perso la sua supremazia su terra,e la cosa che più gli manca è la fiducia nel suo gioco, un cambio nel suo team come molti pensano potrebbe servirgli davvero? E nel caso chi vede come un candidato che potrebbe essergli utile?E perché?
“La fiducia si ottiene esclusivamente dalle vittorie, non da un cambiamento di allenatore o un altro componente del team, conoscendolo non cambierà mai suo zio a patto che non sia lui stesso a farsi da parte. Penso che il problema di Nadal, sia che ha iniziato molto molto presto, ha avuto 10 anni di grandi successi, giocando un tennis comunque molto dispendioso e complicato, chiedendo molto a testa e fisico.
A questo punto, l’usura del fisico e anche mentale, lo porta a giocare corto, a sbagliare, e naturalmente gli avversari che prima entravano in campo già “sconfitti”, ora entrano con un’altra mentalità.
Nel 2013 Federer visse un momento analogo, tutti parlavano di ritiro, ma lo svizzero ne è uscito molto bene, con il cambio di allenatore.
E’ ipotizzabile secondo lei un ritiro di Rafa a fine anno se continuerà a non ottenere risultati, come ha lasciato trapelare Roig, o aspetterà che si ritiri la sua nemesi storica per chiudere assieme la carriera?
“Bè veramente difficile saperlo o ipotizzarlo, di certo Federer non si è consumato dal punto di vista fisico e mentale quanto Nadal, e sopratutto è riuscito a rigenerarsi con il cambio di racchetta, più che con il cambio di allenatore. Di certo Edberg gli avrà dato indicazioni utili, penso però che a questi livelli, non ci siano allenatori che possono insegnare a talenti di questo calibro come giocare.Credo che il giocatore che per 10 anni vince con un determinato stile di gioco, fatichi ad accettare modifiche ad un gioco che per anni gli ha permesso di dominare. Nadal ha cambiato attrezzo, senza ottenere i risultati sperati, ribadisco che probabilmente ha speso troppo negli anni passati.”
Tra le nuove leve, Kyrgios, Thiem, Zverev, Kokkinakis, Raonic, chi secondo lei avrà le armi per diventare numero 1?
“Bè questi son nomi veramente interessanti, si pensava che non ci fossero giovani in prospettiva,invece ci sono, hanno buone basi, a questo punto però devono però far il salto. Zverev sicuramente è uno dei migliori, Kyrgios anche, Tomic penso abbia perso il treno, Coric è un’altro interessante, materiale per ricambio c’è. Non ci sarà il nuovo Federer o il nuovo Djokovic, perchè ognuno ha le sue caratteristiche, come in passato non ci son stati i nuovi Borg, Agassi o Sampras, ognuno ha le sue peculiarità, con denominatore comune che son dei fenomeni.”
Un’opinione su Dimitrov, che sembra sempre più un’eterna promessa, una sorta di pop corn non scoppiato.
“Il fatto che uno dal punto di vista stilistico,un giocatore, esegua movimenti simili ad un giocatore o ad un altro non comporta che ne ripercorrerà la carriera, ci son tanti altri aspetti, il cuore, il fisico, la fame, la determinazione, la rabbia. Dimitrov ha facilità nel gioco, ma non ha quelle caratteristiche che servono per arrivare in cima, penso che dopo 5-6 anni di presenza nel circuito si sia stabilizzato e difficilmente possa ambire ad arrivare in cima.”
Per adesso comunque colleziona belle donne.
“Bè direi che fa bene, se le sceglie sempre bene!”
Si è parlato molto di tennis scommesse nell’ultimo periodo,con anche arbitri e giudici di linea coinvolti,secondo lei aumentare il montepremi nei tornei minori potrebbe essere un deterrente per combattere il problema, almeno per quanto riguarda i tennisti?
“Difficile, perchè a livelli bassi, non si ha grossa affluenza di pubblico e di riflesso di sponsor, diventa difficile trovare fondi. Il tifoso segue i grandi nomi, non penso sia quella la soluzione. L’unica soluzione è controllare nei tornei minori i flussi anomali di scommesse, a livello alto non credo assolutamente che giocatori del calibro di Federer o Djokovic, che hanno ingaggi stratosferici,possano farsi ingolosire e perdere tornei importanti.”
Passiamo alle donne,chi è la tennista che le piace di più nel circuito e perchè?
E chi invece secondo lei raccoglierà lo scettro di Serena Williams quando l’americana abdicherà?
“Bè se togliamo Serena ci son 5-6 giocatrici che se la giocano, se Serena è fuori c’è possibilità per tutte, partono tutte più o meno alla pari. La Bouchard non ha rispettato le attese, la Ivanovic non ha continuità, la Sharapova dopo l’infortunio non è più quella di prima, così una volta può essere il turno della Vinci, o della Kerber, ci son molte buone giocatrici ma decisamente lontane dall’americana.”
Esteticamente qual è la sua preferita?
“Bè Bouchard e Ivanovic su tutte.”
Guardiamo un pò in casa nostra, tra i nostri giovani Donati, Baldi,Fabbiano chi ha più chance di emergere?
“Purtroppo li ho seguiti poco, non posso esprimere un parere obbiettivo, perchè risultati a parte, lo spessore del giocatore lo si misura vedendolo con continuità, come gioca determinati punti e come reagisce ai momenti difficili in un match.
Se guardiamo al femminile, vede un ricambio dopo le quattro ragazze d’oro Pennetta, Schiavone, Errani e Vinci?
“Penso sia difficile, perchè non sempre si può aver un ricambio come questi anni, un pò quello che successe a noi, dopo la vittoria della Davis, abbiamo avuto anni duri. C’è da sperare che Errani e Vinci reggano il pù possibile e che dietro venga fuori qualcosa.”
Ci sarebbe Camila Giorgi,ma fatica a far il salto di qualità.
“Bè qua vale il discorso di Dimitrov, conosciamo i pregi e i difetti. Lei tira sempre tutto, c’è la giornata dove sei ingiocabile e l’altra dove non hai un piano B che perdi da tenniste molto meno forti di te.”
Un’ultima domanda, nella sua carriera c’è un match che avrebbe voluto rigiocare?
“Tutti quelli che ho vinto (ride). Così li vinco un’altra volta e la soddisfazione sarebbe doppia, di certo non quelli che ho perso.”
Queste le parole di un disponibilissimo Paolo Bertolucci che ringraziamo e speriamo di avere al più presto di nuovo con noi.
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Stai zitto! Maledetto! Gufo!!
Parla pure Rotolone…!!!
Hai scoperto l acqua calda!
È stato un bravo tennista ed è un ottimo commentatore ha espresso le sue idee e anche se non si condividono è educazione accettarle e non bisogna offenfeo