La serata che tutti attendevano, negli States e non solo, si apre in modo solenne, con l’inno nazionale degli USA che anticipa di pochi minuti l’entrata in campo delle due giocatrici.
Lo Star Spangled-Banner accompagna le immagini delle due icone che attendono di fare il loro ingresso trionfale sul Campo Centrale del Western and Southern Open, e si capisce già che, qualunque cosa accadrà, sarà un momento storico. Da una parte Serena Williams, e non servono descrizioni, e dall’altra Emma Raducanu, campionessa dello US Open 2021 e next big thing del tennis femminile.
Già questi momenti possono dirci qualcosa su quello che vedremo in campo, e sullo stato d’animo delle tenniste. Emma appare tranquilla, scherza con il proprio team, sorride alla telecamera, sicuramente convinta di aver preparato il match nel modo giusto; chissà invece cosa passa per la testa di Serena, al penultimo torneo della carriera, che tra poche settimane dirà addio a questo sport.
È uno scontro generazionale come pochi se ne sono visti: quando la 19enne nativa di Toronto è nata, Williams aveva già in bacheca 4 Slam ed era già stata numero 1 al mondo. Per una la prima volta a Cincinnati, per l’altra l’ultima. Si scorgono volti noti in tribuna, attratti dal big match, come Naomi Osaka, sconfitta in giornata dalla cinese Zhang, e Grigor Dimitrov, seduto accanto alla piccola Olympia, la figlia di Serena, sua amica.
Non accusa la tensione della situazione la britannica, anzi dimostra fin da subito di avere le idee ben chiare, e approfittando di una Williams troppo fallosa si porta in poco tempo avanti 2-0 e poi 4-1, con due break di vantaggio. Ruggito d’orgoglio della 23 volte campionessa Slam, che accorcia fino al 3-4, ma Raducanu non si fa scalfire dall’ombra minacciosa della leggenda dall’altra parte della rete, e chiude il primo set 6-4.
Il risultato non sembra in discussione, Raducanu muove la sua avversaria senza mai strafare, andare fuori giri, mentre gli errori, e forse anche la stanchezza, di Williams, sembrano aumentare. Il secondo set è una formalità. Break, doppio break e, con una risposta fulminante di rovescio, anche triplo break di vantaggio per Raducanu, che chiude il match 6-4 6-0.
La stretta di mano a rete è un’immagine che ci verrà riproposta chissà quante volte. Emma sorride, forse si sente anche un po’ in imbarazzo, mentre Serena accetta la sconfitta come solo le campionesse sanno fare, e si complimenta con la sua avversaria: “Grazie, grande partita, grazie”.
Serena saluta per l’ultima volta il pubblico dell’Ohio, e il suo match è stato soprattutto questo: un saluto. A New York sicuramente le lacrime non mancheranno. Partita invece convincente, quasi “spietata”, nel senso buono del termine, da parte di Raducanu, che al suo esordio nel Masters 1000 di Cincinnati raggiunge il 2° turno e soprattutto comincia a ritrovare la forma giusta per l’imminente difesa al titolo a New York.