Flavia, regina a New York forse non entrerà alle Finals di Singapore

Flavia Pennetta, campionessa agli US Open, uscendo al primo turno a Tjanjin rischia di non qualificarsi per le Finals di Singapore

Ci avevamo creduto, quando pochissimo tempo fa le nostre italiane Pennetta e Vinci ci avevano fatto sognare vincendo entrambe nella semifinale degli US Open e successivamente Flavia Pennetta in finale.
Flavia con la sua vittoria aveva riscattato anni di attese, anche se prontamente aveva annunciato il suo ritiro dal professionismo. All’apice della carriera, in fondo già altri avevano fatto scelte simili, vedi Marion Bartoli dopo aver vinto Wimbledon.

Poi una certa illusione vedendola, oltre che in top ten, in tabellone a Tjanjin per il “Tjanjin Open” torneo Wta International dotato di un montepremi di mezzo milione di dollari, a difendere la posizione che le avrebbe probabilmente aperto la strada per le WTA Finals di Singapore. Ma la nostra campionessa e beniamina è uscita al primo turno cedendo a sorpresa per 6-3 7-5, in un’ora e 38 minuti di partita, alla qualificata ucraina Lyudmyla Kichenok, numero 414 del ranking mondiale.

Sul cemento di Tianjin, in Cina, Flavia si presentava dopo aver chiesto e ottenuto una Wild card, come prima testa di serie proprio con l’obiettivo di raggiungere la qualificazione alle Wta Finals.
La 33enne brindisina quindi ora rischia di diventare la prima campionessa Slam a non qualificarsi alle Finals.
Nel circuito femminile infatti non vige la regola salva-campione-Slam come nel maschile, secondo la quale il campione di un Major anche se non si trova fra i primi 8 nella Race a fine stagione è comunque qualificato se è stato in top 20 durante tutto l’anno.
Questa regola dell’ATP si è dimostrata varie volte valida, per Ivanisevic nel 2001 ad esempio, che vi partecipò da 13esimo dopo aver vinto Wimbledon, oppure Albert Johansson e Albert Costa, entrambi vincitori Slam nel 2002, che terminarono la stagione fuori dai primi 8.

Pennettaus open
Per il femminile le cose invece funzionano diversamente. Con il forfait di Serena Williams e supponendo che Flavia non riesca a entrare, alle finali di Singapore non ci sarebbe alcuna vincitrice Slam del 2015.
Altre aspiranti alla candidatura per Singapore sarebbero Timea Bacsisnzky, e anche per lei le cose sono un po’complicate, infatti la svizzera, che si trova a soli 20 punti dalla Pennetta e al n8 della Race, ma non è qualificata perché i punti del torneo di Lussemburgo, a cui è iscritta non valgono per la qualificazione a Singapore e quindi può solo sperare di conquistarsi un pass a Mosca.

Potrebbe qualificarsi a sorpresa anche Karolina Pliskova, nonostante la ceca non abbia mai raggiunto in questa stagione né mai neanche gli ottavi di uno Slam. Dovrebbe comunque vincere sia a Tianjin, dove è in corsa, che a Mosca ottenendo una Wild card.
Sarebbe invece, sebbene amaro, un grande piacere rivedere Venus Williams sul palcoscenico dell’atto finale della stagione per la prima volta dal 2009. Alla maggiore delle Williams basterebbe infatti una finale ad Hong Kong per scavalcare la nostra povera Pennetta.

Anche Carla Suarez Navarro, nel caso di un successo in Russia, può ancora qualificarsi
La domanda che ci poniamo, oggi che la questione ci tocca così direttamente, è se queste regole WTA siano giuste o meno, visto che, nel caso specifico di Flavia Pennetta che ha deciso comunque di mollare il tennis, priverebbero la nostra eminente brindisina di un finale prestigioso e di un riconoscimento alla sua carriera.
Si sentono comunque voci riguardo a una wild card ideata appositamente per lei. E allora, forza Flavia, incrociamo le dita e stiamo a guardare.

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