Nel torneo di Stoccarda, in scena sulla terra rossa indoor della Porsche Tennis Arena, sono scese in campo ieri Petra Kvitova, Maria Sharapova ed Angelique Kerber. Per la russa e la ceca si è trattato dell’esordio nel torneo tedesco poiché in quanto teste di serie hanno beneficiato di un bye al primo turno. Esordio che ha mostrato realmente la vera condizione delle due tenniste, sconfitte rispettivamente dall’idolo di casa Kerber e dall’americana Brengle.
È innegabile che la sorpresa di giornata l’ha realizzata Angelique Kerber, riuscita nell’impresa di estromettere la 3 volte vincitrice del torneo teutonico. È proprio così, Maria Sharapova imbattuta nell’unico torneo che è riuscita a conquistare per 3 volte di fila, si è arresa sotto i colpi di una straordinaria Kerber, sostenuta dal tifo del pubblico di casa. La domanda che sorge spontanea è in che condizioni si è presentata la siberiana sul rosso? I problemi al piede che l’hanno costretta a dare forfait per la Fed Cup sono superati?
Il campo certamente ci ha mostrato una Sharapova tutt’altro che sofferente, capace di muoversi molto bene in quella che ultimamente sembra essere la sua superficie preferita. Dalle prime battute è emersa una Sharapova molto centrata e determinata contro un’avversaria scesa in campo tesa e contratta, ma chi non lo sarebbe di fronte ad un’arena che sussurra il tuo nome! In più c’è da dire che l’ultimo precedente tra le due se l‘è aggiudicato proprio la tennista di Brema sui campi londinesi. Insomma le aspettative sulla Kerber erano molte e la tedesca nel primo set non è riuscita a soddisfarle, tanto che Masha si aggiudica il parziale per 6-2.
La Kerber conosciuta per le sue doti da lottatrice non si arrende di certo di fronte a un set perso, per di più in un periodo di fiducia dopo la conquista del torneo di Charleston. Quella vista in campo era una tedesca che seppur sempre ribattitrice, si è mostrata più aggressiva nei momenti centrali del match. Il risultato è che giocatrice n.1 del seeding, per fare punto era costretta agli straordinari, dal muro in difesa edificato dalla Kerber, che anche in posizione defilata metteva a segno fenomenali passanti. La campionessa di Charleston ormai in trans agonistica riusciva a fare tutto e presa per mano dal pubblico, deliziato per altro da fantastici colpi della tennista di casa, poneva fine alla striscia di 13 vittorie e 0 sconfitte della finalista di Melbourne.
“Le partite possono improvvisamente cambiare sulla terra. Non ho giocato male, ma non sono stata abbastanza aggressiva. Angelique si stava muovendo in modo superbo oggi” ha dichiarato la campionessa russa al termine del match. Ciò che ovviamente fa riflettere sono le 3 sconfitte di fila patite dalla Sharapova: ad Indian Wells contro la Pennetta a Miami contro la Gravrilova e a Stoccarda contro la Kerber. Rispetto allo scorso anno i punti interrogativi sulla russa sono maggiori, basti pensare alle cambiali che difende sulla terra, e alla confusione tattica palesata nelle fasi finali del match di ieri.
Palle corte che sicuramente non fanno parte del suo repertorio e per di più contro un’avversaria in grande forma: scelta tutt’altro che positiva. La mancanza di un piano B è ormai evidente a tutti ma è pur vero che la siberiana con il suo gioco tanto efficace quanto rischioso è riuscita a togliersi non poche soddisfazioni, basti tornare indietro al 2012 quando riuscì a completare sul Philippe Chatrier il Career Grand Slam.
Il dato di fatto è che i punti da difendere non sono poche e il torneo di Madrid è ormai alle porte. Quello che viene da domandarsi è : riuscirà la bella siberiana a riconquistare la seconda posizione del ranking e a mantenere un livello di gioco continuo in tutto l’arco dei match? La terra rossa della Caja Magica potrà darci una risposta.
Veniamo ora a Petra Kvitova e al mezzo disastro compiuto ieri contro Madison Brengle. La top 10 ceca, al ritorno alle competizioni dopo un periodo di stop, sembrava aver recuperato la giusta forma fisica nel weekend di Fed Cup. La verità è però che la campionessa di Wimbledon è sembrata appesantita fisicamente, per nulla reattiva nei movimenti. Il risultato è che la tennista americana ha potuto usufruire dei tanti gratuiti commessi dalla ceca, soprattutto in risposta. La terra non è come il cemento, il tennis è completamente diverso. Il cambio di superficie avrà sicuramente influito non poco nella prestazione della ceca, dotata di un tennis che per funzionare al meglio, deve essere accompagnato da molta fiducia.
Fiducia che ora come ora è assolutamente assente. Il ritorno è reso ancora più difficile da una parte di stagione europea sulla terra, superficie sempre indigesta per l’ ex n.2 del mondo. Tuttavia non dimentichiamo che la ceca ha raggiunto anche una semifinale al Roland Garros, a testimonianza che si la terra non si adatta al meglio al suo tennis, ma se determinata e centrata può essere pericolosa anche in questa superficie. Il lavoro da fare è tanto, soprattutto dal punto di vista fisico. Vedremo se la ceca riuscirà a riscattarsi oppure se la sua stagione su terra sarà segnata da premature uscita di scena come lo scorso anno.
Chi di fiducia ne ha tanta è Angelique Kerber e non potrebbe essere altrimenti. La stagione per lei non era di certo iniziata nel migliore dei modi, vista la prematura sconfitta a Melbourne per mano della Begu. La definitiva rinascita però è giunta sui campi in terra verde di Charleston, dove mostrò una forma fisica smagliante che la portò ad annientare una stanca Keys in finale. Come potranno testimoniare le avversarie la tedesca può risultare molto ostica con le sue traiettorie mancine e con una striscia di 8 vittorie consecutive viene senza dubbio da chiedersi dove potrà spingersi.
Una risposta l’ha data la Petkovic: “Questo torneo lo vincerà la Kerber”. Dichiarazione che alla vigilia poteva sembrare senza dubbio surreale, ma che ora non lo è più, anzi. Una Kerber in stato di grazia può giocare alla pari con chiunque e per di più con la sua avversaria odierna (Makarova) ha un bilancio di 6 vittorie, 3 delle quali giunte nel 2014. “Ho creduto in me stessa e combattuto in ogni singolo punto. Questa è stata la ragione che mi ha condotto a girare il match in mio favore” ha affermato Angie, che ha costretto la Sharapova a cedere lo scettro dopo 3 anni e a perdere la seconda posizione del ranking mondiale.