Una atleta come Petra Cetkovska avrebbe meritato di raccogliere molto più di quanto abbia ottenuto in carriera (una finale a New Haven 2011 persa da Caroline Woznizcki), ma la maledizione degli infortuni si è accanita contro la talentuosa Petra che dal 2012 non ha avuto pace. Un malanno via l’altro che hanno condizionato l’ascesa di una tennista che è arrivata al massimo in venticinquesima posizione. Quando il fisico l’ha supportata la Cetkovska ha battuto più volte numerose top 10. E il rapporto tra vittorie e sconfitte contro le giocatrici che via via hanno stazionato tra le prime dieci, è un dato eloquente: Petra Cetkosvka non avrebbe certo sfigurato nei piani alti del ranking se avesse potuto giocare alla pari con coloro che ha sconfitto più volte. Ne sanno qualcosa Li Na, Angelique Kerber e Karoline Wozniacki. Memorabile il match disputato agli Us Open 2015, quando sconfisse proprio la danese. A 32 anni, Petra ci riporova, ma si è data un limite: 6 mesi. Se in quell’arco di tempo dovesse ripresentarsi un infortunio, la giocatrice ceca darà l’addio definitivo al tennis.
UNA CARRIERA COSTELLATA DA GRAVI INFORTUNI – Primo turno alle Olimpiadi 2012 di Londra: la caviglia destra cede improvvisamente e stagione quasi compromessa. Nemmeno il tempo di riprendersi e per Petra sono ancora sofferenze: frattura al piede sinistro. Poi è stato il turno dell’anca e così sono volati tre anni di carriera. Un continuo alternarsi di rientri, risalite e ricadute che ci portano fino al 2015. Petra Cetkovska arriva agli Us Open dolorante: fitte alla schiena che l’avevano costretta al ritiro a Cincinnati, ma non le impedirono tra una smorfia di dolore e l’altra di disputare un match avvincente e vincente contro Caroline Wozniacki. Cederà al terzo turno e a sconfiggerla è stata Flavia Pennetta, colei che avrebbe poi vinto lo slam newyorkése. I problemi alla schiena che si protraevano da ben prima della stagione estiva su cemento americano, sono l’ennesima mazzata. Petra non gioca una partita dal 2016, ma un’ultima chance è più che meritata.