La stravaganza pre-Wimbledon ha offerto alla due volte campionessa di Wimbledon, Petra Kvitova, la possibilità di un primo incontro con una delle sue eroine, l’ex-campionessa Monica Seles. Non sorprendentemente, la Seles è servita molto come fonte di incoraggiamento durante il recente periodo buio nella vita di Kvitova. Le due condividono un’esperienza che nessuno vorrebbe vivere. Entrambe sono state pugnalate da assalitori armati di coltello nel bel mezzo della loro carriera tennistica. L’incidente della testa di serie numero 8 a Wimbledon è avvenuto nel suo appartamento in Repubblica Ceca nel Dicembre del 2016, quando un malvivente l’ha aggredita. Ha combattuto con successo contro l’uomo – un sospettato è stato arrestato solo il mese scorso – ma la battaglia l’ha lasciata con le dita della mano sinistra ferocemente colpite ed è stato necessario sottoporla ad un intervento chirurgico esteso. Monica Seles, invece, aveva appena 19 anni ed era salita al 1 ° posto della classifica WTA nell’aprile del 1993, quando un fan della sua rivale, Steffi Graf, l’ha pugnalata alla spalla durante un cambio di campo mentre stava giocando una partita ad Amburgo, in Germania. “Il giorno in cui mi hanno pugnalata non potevo davvero pensare al tennis”, ha detto Kvitova, che ha postato una sua foto con Seles durante l’incontro del giovedì sui suoi social. “Ma quando è arrivato il momento ed ho potuto giocare di nuovo a tennis, ovviamente Monica è stata una delle mie principali ispirazioni. Abbiamo vissuto entrambe un momento molto difficile per tornare a giocare a tennis. È stato fantastico incontrarla. È stato semplicemente bello vedere qualcuno che è riuscito ad affrontare una situazione molto simile alla mia”. Non si può negare che l’abilità di Kvitova di recuperare fisicamente e mentalmente così rapidamente da un’esperienza così straziante sia impressionante. Ma mentre è tornata a vincere nel tennis, Kvitova ha ancora alcuni effetti fisici dai tempi dell’attacco. “Non sono al 100%, non sarò mai al 100%”, ha detto Kvitova. “Ho dei limiti. Sto solo cercando di non pensare negativamente, ma credo di essere molto felice di avere ancora le mie dita. Nel complesso, sono molto felice. “