DAL NOSTRO INVIATO – Cinque game e trentuno minuti. Tanto è durata la finale del Samsung Open di Lugano, al momento interrotta per pioggia. In realtà già dal quarto punto del match erano iniziate a cadere alcune sporadiche gocce, poi l’acqua è aumentata e allora Hercog, impegnata nel sesto game al servizio, si è rivolta alla giudice di sedia Cecilia Alberti allargando le braccia. L’arbitro italiano ha provato a far continuare le tenniste, ma prima dell’inizio del punto successivo le ha fatte sedere sulle rispettive panchine.
Polona, al servizio, aveva appena breakkato per la seconda volta (dopo la prima aveva subito contro-break) Swiatek, parsa in quest’inizio senza idee per fare male alla rivale. Su tre palle corte tentate, nessuna è andata a buon fine. La polacca ha commesso fino ad ora parecchi errori in lunghezza e ha riscontrato difficoltà nel controllare l’insidisioso back di Hercog. Probabilmente, penso io, è colpa dell’ansia-da-prima-finale-in-carriera.
Non si sa quando riprenderanno a giocare, le due, anche perchè le previsioni (che stavolta ci hanno preso) non sono confortanti. Per non sapere né leggere né scrivere vi lascio con la classica foto del televisore della sala stampa. A presto (si spera).
Alle 13.30 le tenniste hanno rimesso piede in campo dopo una pausa-pioggia durata poco più di un’ora. Swiatek è sembrata più leggera, ha evidentemente smaltito la tensione da prima finale. Ha cominciato a giocare disinvolta come ha fatto durante tutta la settimana. Hercog si è presa a fatica il primo parziale e poi ha ceduto il secondo, in cui la polacca è subito salita in cattedra senza concedere alcun diritto di replica. Il dritto della slovena non è stato più così incisivo, e il back ha iniziato a far meno male di prima.
Prima dell’inizio del terzo parziale Swiatek è andata alla toilette, mentre Hercog ha ricevuto un medical time-out per un problema alla coscia destra.
Il set decisivo è iniziato come era finito il secondo, ovvero con una Swiatek quasi onnipotente da fondo campo e con una Hercog sempre costretta a rincorrere alle bordate dell’avversaria, che ha (finalmente) compreso di dover colpire nella parte di campo lasciata frequentemente sguarnita da Polona, ovvero quella destra. A quel punto, però, sul 2-0, Iga ha perso totalmente la bussola, e senza sapere che cosa stesse accadendo si è trovata sotto 4-2. Semplicemente, non è più riuscita a trovare con costanza il rovescio di Hercog, e si sa, la slovena col dritto fa male. Eccome. Polona, da veterana non ha tremato, ed anzi ha strappato un’altra volta, quella decisiva, il servizio a Swiatek. Al secondo Championship Point Polona Hercog si è laureata campionessa del Samsung Open presented by Corner.
Per la slovena si tratta del terzo torneo in carriera. A Swiatek restano comunque la prima semifinale e la prima finale in carriera, in attesa del primo titolo che, fidatevi, non tarderà ad arrivare.
Wta Lugano, finale:
P. Hercog b. I. Swiatek 6-3 3-6 6-3