Dopo un brillante avvio di stagione culminato con la semifinale al WTA 1000 di Miami, Jasmine Paolini ha deciso di voltare pagina. Una svolta importante non solo dal punto di vista sportivo, ma soprattutto personale: la separazione dal suo storico allenatore Renzo Furlan, figura centrale nella sua crescita tennistica degli ultimi dieci anni, ha segnato l’inizio di un nuovo capitolo.
Un addio che pesa, ma necessario
Paolini, attualmente numero 6 del mondo, ha raccontato in un’intervista esclusiva a OkTennis.it le sue sensazioni dopo la rottura professionale con Furlan, descritta come una decisione difficile ma sentita.
“Renzo è una persona che considererò sempre importantissima nella mia vita. Con lui è stato un viaggio incredibile”, ha confidato. Eppure, qualcosa dentro di lei l’ha spinta a cercare nuove strade: “Dopo così tanti anni ho sentito come il bisogno di dire ‘proviamo a vedere cosa c’è oltre’, intraprendere un nuovo viaggio e vedere quello che mi può dare”.
Non si è trattato di una scelta improvvisa: la tennista toscana ha raccontato che il momento esatto in cui ha capito che fosse arrivato il momento di cambiare non è facile da individuare, ma è stato un pensiero maturato dentro di lei. Nonostante la separazione, il legame con Furlan resta forte: “Ci vogliamo bene, non è stato semplice, ma nulla cancellerà mai quello che abbiamo fatto insieme”.
L’inizio con Marc Lopez: tra curiosità e pazienza
Per aprire questa nuova fase, Paolini ha scelto Marc Lopez, ex tennista spagnolo e medaglia d’oro olimpica nel doppio, che dopo anni nello staff di Rafael Nadal ha accettato il suo primo incarico da head coach.
“È stata un po’ una casualità”, ha spiegato Jasmine, raccontando come, assieme al suo agente, abbia cercato qualcuno che potesse “ispirarla, anche a pelle”. Lopez, secondo lei, ha l’esperienza giusta per accompagnarla, anche se l’incarico da capo allenatore è una novità per lui: “Ci stiamo conoscendo. Non sarà facile, ma sono fiduciosa. Lui ha molta esperienza, anche se non come primo coach. Io dovrò capire lui, e viceversa”.
L’entusiasmo è condiviso: Lopez stesso si è detto emozionato per l’opportunità e colpito da alcuni aspetti del gioco della sua nuova allieva, come “la volée e il dritto”. Una collaborazione appena agli inizi, ma che parte con il giusto spirito: “Vediamo come andrà”, ha detto Paolini, “ma sono molto contenta di averlo nel team”.
Le prime sensazioni del 2025: tra alti, bassi e consapevolezza
In attesa del debutto nel WTA 500 di Stoccarda, dove affronterà al primo turno la tedesca Eva Lys – già incontrata a Dubai e descritta come “una giocatrice che spinge molto piatto, molto motivata sulla terra indoor di casa” – Paolini ha fatto un bilancio dei primi mesi del 2025.
“Dipende sempre da che prospettiva la vediamo. Ci sono state tante partite complicate che ho perso, però anche delle buone che sono riuscita a portare a casa. Quindi cerco di vederla dal lato positivo”, ha dichiarato, sottolineando come il paragone con l’anno precedente sia facile ma spesso poco utile: “Quest’anno è un anno nuovo e bisogna tirare una riga e rimettersi lì”.
Una nuova fase tra sfide e opportunità
Il passaggio da Furlan a Lopez rappresenta molto più di un semplice cambio di guida tecnica: è il segno di una maturazione, della voglia di rimettersi in gioco, di esplorare territori inesplorati, anche dopo un periodo di grande stabilità. È anche una scommessa, certo, ma accompagnata da quella fiducia che nasce solo quando una scelta è autentica.
“Perché no?”, ha detto Jasmine, con quella semplicità che racchiude però tutta la complessità di una decisione importante. Ora la palla passa al campo, dove la Paolini versione 2025 è pronta a lasciare il segno, ancora una volta.