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Raducanu, allarme infortuni: e Wimbledon si avvicina

Dopo la vittoria dell’ultimo US Open, Emma Raducanu non è più riuscita a confermarsi ad alti livelli. Basti pensare che non ha mai vinto più di due partite consecutive e soprattutto non ha mai dato l’impressione di essere al livello delle migliori giocatrici al mondo. Nulla di preoccuparsi, sia chiaro. In fondo Emma ha appena 19 anni ed è più che normale che alla prima stagione intera nel circuito Wta si trovi ad affrontare alcuni incidenti di percorso. Anzi, ciò che è particolare è proprio che se ne parli così tanto, anche se non si può definire ‘strano’ vista l’ondata di popolarità che l’ha travolta dopo il trionfo newyorchese.

Una cosa di cui preoccuparsi però c’è e si chiama infortuni. L’ultimo è arrivato proprio questa settimana a Nottingham, al primo turno contro l’elvetica Golubic. Raducanu ha provato a stringere i denti, chiamando anche un medical time out, ma alla fine è stata costretta ad alzare bandiera bianca. Per lei si tratta del secondo ritiro in quattro partite, nonché il terzo stagionale.

Sicuramente il suo obiettivo è arrivare pronta per Wimbledon, perciò è più lecito agire in maniera precauzionale e non c’è da stupirsi che si sia cancellata anche dal torneo di Birmingham. Tuttavia accusare tutti questi guai fisici così giovane non è un buon segno. Una vicenda che per certi versi ricorda quanto sta accadendo a Jannik Sinner, fermato da svariati problemi in stagione ed incapace di esprimere il suo miglior tennis.

Con ogni probabilità è presto per fare bilanci, visto che siamo ancora a metà stagione e tutto può accadere. Fatto sta che, come si suol dire, prevenire è meglio che curare, pertanto potrebbe essere una buona idea fermarsi ora per poi ripartire con più determinazione in futuro. Una situazione non facile per Emma Raducanu, considerata una stella in patria e da cui ci si aspetta molto soprattutto a Wimbledon. Forse, però, per ritrovare quella serenità che l’ha portata al trionfo a Flushing Meadows, servirebbe proprio abbassare le aspettative e ripartire con umiltà. D’altronde, come ha detto lei stessa, ha solo 19 anni e fretta non ce n’è: né di scegliere un allenatore né di vincere tutto e subito.

Antonio Sepe

Sono nato tre giorni dopo Jannik Sinner. Il talento, però, l'aveva già preso tutto lui. Guardo il primo turno di un Atp 250 con lo stesso entusiasmo di una finale di Wimbledon.

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