Ashleigh Barty è la giocatrice dell’anno, almeno finora. Tre titoli WTA conquistati, tra cui un Premier su erba, un Premier Mandatory su cemento e uno Slam su terra, a cui si aggiunge l’ascesa al numero 1 del mondo e la prima posizione anche nella race. Si potrebbe chiedere di più? L’australiana arriva a Wimbledon tra le grandi favorite, se non quella assoluta, per la vittoria finale, ma il torneo londinese difficilmente segue le aspettative e fare previsioni è alquanto arduo. Una cosa è certa, il gioco della fresca vincitrice del Roland Garros si sposa alla grande con il rimbalzo basso e rapido dei campi verdi dell’All England Lawn Club. Non potrà però rilassarsi troppo, perché la vetta appena conquistata è già in bilico e ci sono ben 4 giocatrici pronte a prendere il suo posto. Inutile dirlo, anche se questo dovesse accadere sarebbe solo questione di tempo prima che Barty torni sul trono. Ma vediamo più nel dettaglio i possibili scenari a Wimbledon, che oltre all’aussie comprendono Naomi Osaka, Karolina Pliskova, Kiki Bertens e Petra Kvitova.
Partiamo proprio dall’ultima per vedere quali sono le sue chances. Petra Kvitova lo scorso anno fu estromessa al primo turno per mano di Sasnovich, dunque può solo guadagnare punti in questa edizione, anche se le condizioni fisiche non fanno ben sperare. Pochi giorni fa ha rilasciato delle dichiarazioni piuttosto povere di speranza, nelle quali spiegava di non essere arrivata al 100% fisicamente ma di aver comunque ripreso gli allenamenti. È pronta a fermarsi in qualsiasi momento nel caso senta dolore, e con queste premesse è davvero difficile fare delle belle previsioni. Per lei la possibilità di tornare numero 1 tra 14 giorni è legata ad un concatenarsi di eventi rari, che messi insieme rendono solo più complicate le cose. La due volte vincitrice di Wimbledon dovrà conquistare per forza il titolo e sperare che Barty perda prima del quarto turno, Osaka prima dei quarti e Pliskova prima della semifinale. Bertens non sarebbe un problema, poiché le due incrociano prima le proprie strade e all’olandese non basterebbe perdere da Kvitova per rimanerle sopra in classifica. Molto difficile dunque, ma arrivare alle fasi finali sarebbe già un ottimo risultato per Petra, che nella seconda parte di anno difende poco o nulla.
Kiki Bertens arriva decisamente più pronta all’appuntamento londinese, avendo di recente raggiunto la finale a s’Hertogenbosch e la semifinale a Eastbourne, ed è assolutamente tra le giocatrici che possono dire la propria anche su erba. Lo scorso anno si fermò ai quarti di finale contro Julia Goerges, in un match che sembrava sulla carta alla sua portata. Negli ultimi mesi l’olandese è diventata sempre più solida, soprattutto sulle superfici rapide, e diventare la nuova numero 1 è sempre meno un miraggio. Per farlo però dovrà aggiudicarsi il titolo qui a Wimbledon, che in qualche modo legittimerebbe anche il suo primato, e sperare che Pliskova si fermi prima della finale e Barty e Osaka prima della semifinale, uno scenario non così improbabile, ma serve che Kiki faccia il passo in più anche a livello Slam.
Aumentano le possibilità invece quando si parla di Karolina Pliskova, che in questi giorni ha demolito chiunque le si sia parata davanti a Eastbourne, mostrando un gioco ordinato ed efficace. La ceca a Wimbledon ha sempre faticato, ma è solo questione di tempo prima che le capiti un buon tabellone e si faccia largo fino alle fasi finali. In questo caso le basterebbe raggiungere il penultimo atto per sperare di tornare in cima al ranking, ma servirebbero delle eliminazioni nei primi turni per Osaka e Barty. Nel caso di finale invece la sfida sarebbe solo con Barty, poiché Osaka sarebbe stata necessariamente eliminata prima, e servirebbe che l’australiana uscisse prima della semifinale. Infine, in caso di vittoria non ci sarebbero dubbi, la ceca tornerebbe numero 1 del mondo con 7815 punti, almeno 150 in più della seconda. Per come sta giocando, è lei la vera minaccia attualmente.
Naomi Osaka è quella che sulla carta ha le maggiori chances, ma è difficile credere che la Osaka vista perdere con Putintseva qualche giorno fa – e con cui dovrà rigiocare al primo turno qui – possa spingersi molto avanti nel torneo. Teoricamente, a partire dal terzo turno in poi la nipponica potrebbe riprendersi il primato, ma è difficile che la concorrenza si faccia da parte così presto. Generalizzando un po’, a Osaka serve passare un turno in più di Barty, ma senza che Pliskova ne passi uno in più di lei. Lo scenario più intrigante sarebbe quello di una semifinale con Pliskova, con cui quindi si contenderebbe probabilmente il secondo posto, e poi una finale con Barty, che ovviamente metterebbe in palio il primo posto del ranking. Il gioco di Osaka può benissimo adattarsi all’erba ma serve avere continuità nel corso delle due settimane. Negli Slam vinti ha mostrato da subito grande solidità, soprattutto al servizio, quindi saranno da osservare con attenzioni i suoi primi incontri.