Roberta Vinci esce a testa altissima dal WTA di Wuhan dopo la sconfitta in semifinale contro Venus Williams, ma tanti sono i segnali positivi che arrivano da questo torneo e, soprattutto, da uno straordinario mese di settembre.
Dopo essere riuscita nell’incredibile impresa di interrompere il sogno del Grande Slam a Serena Williams agli US Open, scrivendo una delle più importanti pagine della storia del tennis italiano, Roberta Vinci – 33 anni a febbraio – si rilancia nel circuito mondiale. Il livello di gioco e mentale espresso in questo mese è stato a dir poco straordinario: una dopo l’altra è riuscita a dominare avversarie di gran lunga più potenti e continue di lei.
Tralasciando il percorso a New York, di cui ormai non riusciamo più a trovare ulteriori lati positivi, soffermiamoci sull’avventura terminata questa mattina a Wuhan: in una settimana è ruscita a sbarazzarsi di Kovinic, Begu, Kvitova e Pliskova con una facilità disarmante, quasi sorprendente, prima di arrendersi a Venus Williams grazie anche ad un po’ di sfortuna e a qualche scintilla di troppo in campo con la statunitense.
Durante il match Roberta ha sentito molto la pressione del momento e dell’avversaria e si è lasciata andare a qualche parola di troppo nei confronti di Venus, colpevole di aver perso troppo tempo tra un servizio della Vinci e un altro. Il nervoso e la mancanza di lucidità hanno fatto la loro parte e Roberta si è lasciata scappare l’occasione di un ghiottissimo match point, perdendo il match con molto molto rammarico.
Ma veniamo al punto cruciale della nostra riflessione: come ha fatto Robertina a diventare di nuovo così competitiva nell’arco di un mese, dopo tutte le difficoltà affrontate quest’anno, tra infortuni e discontinuità di risultati? A malincuore, ma tocca dirlo, la scelta di separarsi da Sara Errani l’ha aiutata a ritrovare fiducia nel proprio tennis in singolare e a conservare le proprie energie in vista di una sola specialità; secondo punto, la dieta: grazie ad un alimentazione mirata è riuscita ad eliminare la massa corporea in eccesso e ad ottenere un fisico decisamente più scattante e rapido rispetto a quello messo in mostra gli scorsi anni.
Una serie di vicissitudini che sono costate molto alla Vinci: svoltare a 32 anni si può, nella vita come nello sport. Ora si gode tutto il meritato successo, oltre che un posto di rilievo nella Hall of Fame del tennis italiano, che ormai non può più prescindere da campionesse di questo calibro. E pensare che si è presentata agli US Open da non-testa di serie, e adesso si ritrova numero 18 del mondo, numero 16 dalla prossima settimana. Più di 30 posizioni guadagnate in un mese, grazie a lavoro, sudore, sacrificio e tanti tanti sorrisi.
Proprio così, perchè sembra proprio essere il sorriso l’arma letale di Roberta, che dalla prossima settimana continuerà a Pechino la sua scalata verso la top 10 e, chissà, verso una sua possibile partecipazione al Masters di Singapore di fine anno.