Roberta Vinci, sconfitta al primo turno nel torneo di Nottingham da Makarova, si è raccontata ai microfoni di SportFace. Riportiamo integralmente le parole della tennista tarantina.
Non era un esordio facile per nulla oggi, vero?
“Esordio difficile, perché lei è una ragazza che gioca molto bene sull’erba, che se non sbaglio qui ha vinto in passato e sapevo che avrebbe potuto mettermi in difficoltà ed infatti così è stato. Però tutto sommato, visto che è la prima partita sull’erba ed io sono arrivata qui solo due giorni fa e ho giocato solo una volta per via della pioggia, non è andata male. Poi c’era tanto vento, lei è mancina, insomma molte avversità e alla fine peccato l’abbia persa: all’inizio perdevo e poi ho vinto il set, poi sotto 4-0 nel secondo set e per poco non lo riprendo, uguale il terzo… insomma, un po’ di alti e bassi, però pazienza, sull’erba bisogna giocarci tanto e giocare tanti match per prendere il ritmo, è una superficie talmente diversa che bisogna capirla, capire come muoversi…”
Poi eri un po’ che eri ferma, dovevi rodare un po’, diciamo…
“Sì, erano un bel po’ di settimane che non giocavo e se da una parte è un bene perché mi sono riposata, dall’altra sai che a me piace giocare e ho bisogno di trovare il ritmo con tanti match e tanti allentamenti. Sapevo che sarebbe stato un esordio difficile, è la settimana prima di uno slam e il campo giocatrici qui è ottimo”.
Ad ogni modo hai giocato bene anche se un po’ a corrente alternata, quindi ci sono buoni motivi per essere positivi, no?
“Assolutamente, a parte che ho servito male, però penso di aver giocato benino… diciamo che comunque ho avuto sensazioni migliori che negli ultimi anni qui, l’anno scorso per esempio avevo preso una stesa… però peccato perché sento che mi è un po’ sfuggita ecco”.
Oggi hai fatto tanti vincenti con il rovescio coperto…
“Hai visto eh? Sì beh, ogni tanto li faccio, anche se non è il mio colpo forte e non è facile giocarlo in determinati momenti, però dovrei essere più menefreghista e giocarne qualcuno di più”.
Dici spesso che ti bollano come erbaiola, ma tu non ti senti tale, oggi comunque hai mostrato che ci giochi bene.
“Molti mi associano all’erba per via del back e gioco bene al volo, però per farle queste cose non è così facile, perché ormai tutte tirano forte. Per poterlo fare quindi devi essere veloce quando fai le cose, se fai servizio-volée devi arrivare a rete in fretta e il back, sì da fastidio… per i primi 20 minuti, poi tutte si abituano quindi lo devi variare. A parole è molto facile, però non è così facile. Oggi io provavo a spingerlo perché sull’erba devi prendere rischi e poi c’era tanto vento, specie quando lo avevi contro non potevi rallentarlo”.
Oggi lei tatticamente è venuta tanto a rete e una volta lì ha mostrato grandi capacità, il che non è una cosa così comune di questi tempi, che dici?
“Sì, lei oggi a rete ha fatto tanti bei punti e penso che sia perché gioca tanti doppi e a rete mostra di avere un bel tocco”.
Cambiando argomento, ti sei divertita al matrimonio di Flavia e Fabio?
“Sì, come no! È stato un matrimonio molto bello, tutti e due bellissimi, abbiamo mangiato benissimo, poi tante persone, abbiamo praticamente bloccato Ostuni. È stato un po’ lungo, ma ci sta, perché i matrimoni devono essere così e mi sono divertita tanto. Erano molto belli, Flavia era molto tranquilla, Fabio forse un po’ più nervoso, ma entrambi splendidi!”
Andando invece più in là, cosa mi dici di questo doppio olimpico?
“Questo doppio? Io sono molto contenta di giocare con Sara all’Olimpiade, ci siamo parlate e assieme abbiamo deciso di mettere da parte i problemi che abbiamo avuto in passato. Abbiamo deciso di riprovarci e dare il massimo per questo evento, perché dopo tanti tornei vinti assieme e tanti Slam sarebbe bello provarci di nuovo. Poi ovvio, non è che ora che torniamo a giocare assieme vinciamo la medaglia, ci sono coppie molto forti, però tutto può succedere, un tabellone fortunato, ritroviamo il feeling già a Montreal… chissà, magari usciamo subito invece. Non dimentichiamoci poi che c’è anche il singolo. Il misto? Non lo so ancora”.