Roberta Vinci, fresca top-ten e vincitrice di un Premier, ora impegnata nel torneo di Doha, ha risposto ad alcune domande in una bella intervista uscita oggi sul Corriere della Sera. Ecco le parti più interessanti:
Titolo a San Pietroburgo, compleanno e top-10. Tutto in una settimana. Voto?
«Dieci e lode. Il cellulare è esploso di messaggi. Su Twitter e Facebook c’è stato l’impazzimento totale. Io, che all’inizio ero un’asociale, mi sono buttata a pesce. Ora posto di tutto. È bello: la gente mi segue, si appassiona: non mi aspettavo tanto affetto».
Benvoluta da tutti, tranne da Serena. Com’è stato rivedere la Williams a Melbourne, all’Australian Open?
«Stavo mangiando alla mensa del torneo. Lei è passata e non mi ha visto. Poi è ripassata. A quel punto ho alzato gli occhi e le ho detto ciao. Lei ha accennato un mezzo sorriso che diceva: se potessi. ti sbranerei…» (ride).
La Fed Cup è un discorso chiuso?
«Alla Nazionale ci tengo ma nella vita si fanno delle scelte. Questo è il momento in cui devo ragionare con sano egoismo, spingere verso i miei traguardi. Per lo spareggio con la Spagna ne riparlerò col c.t.».
Pennetta out, Schiavone al tramonto, Errani altalenante, Giorgi implosa, giovani assenti. Il futuro non è rosa, Robi.
«Sara è giovane: ha davanti anni al vertice. Io non ho firmato nessun contratto. Valuterò a fine stagione: se mi diverto ancora, vado avanti. E non mi stupirei di vedere Flavia in doppio a Rio con Sara. Di noi ragazze, ci si può fidare».
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