Roland Garros 2023: Iga Swiatek di nuovo campionessa a Parigi

Iga Swiatek è di nuovo regina del Roland Garros. Come nel 2022, Swiatek gioca un torneo perfetto, conquista l’ennesima finale del 2023 e porta a casa il quarto major, il terzo al Roland Garros. Karolina Muchova lotta, pareggia i conti nel secondo set, ma la polacca riesce a contenere il bel gioco della ceca recuperando un break fondamentale nel terzo parziale, proclamandosi così campionessa di Parigi per il secondo anno consecutivo.

Iga Swiatek difende, così, il titolo e la prima posizione del ranking. Pericolosa l’avanzata di Aryna Sabalenka – sconfitta in semifinale proprio da Karolina Muchova – che deve accontentarsi ancora per un po’ della seconda posizione della classifica mondiale.
Vittoria meritata per la polacca, determinata a ottenere lo stesso risultato del 2022. La numero 1 del mondo ha giocato sin dal primo turno del torneo in modo impeccabile, concedendo un set soltanto in finale. Nel 2022 erano toccati a Coco Gauff la gioia, ma allo stesso tempo l’amaro in bocca, per la finale persa proprio contro la tennista polacca. Quest’anno, la sconfitta della giovane promessa statunitense arriva sempre per mano di Swiatek ma ai quarti di finale. In semifinale è la volta invece – a sorpresa – di Beatriz Haddad Maia, la tennista brasiliana che aveva messo fine al torneo di Ons Jabeur ai quarti di finale. La numero 1 del mondo fatica all’ultimo atto del torneo ma, grazie all’esperienza, riesce a spuntarla su Karolina Muchova in un match che aveva preso una piega preoccupante per la favorita alla vittoria.

LA FINALE: primo parziale

Muchova, dopo il trionfo su Aryna Sabalenka, in uno dei match più belli del torneo, si presenta in finale da sfavorita ed effettivamente soffre durante il primo parziale, concedendo il break al secondo game e all’ottavo sullo 0-40, favorendo momentaneamente il cammino di Swiatek. 6-2 al primo parziale ma una Muchova totalmente diversa nel secondo.

Secondo parziale:
Difesa brillante e colpi profondi mettono in difficoltà la polacca a partire dal quinto game, in cui Muchova recupera il break – era sotto di 3 giochi all’inizio del set – e riesce ad impensierire Iga, costretta a difendersi fino al nono game, durante il quale la ceca riesce ad ottenere il tanto agognato break. Sul 5-4 e servizio, Muchova sente la pressione e non riesce a chiudere. Il terzo set point è quello che pareggia i conti. Dopo un difficilissimo game ai vantaggi Karolina Muchova vince il secondo parziale per 7 giochi a 5.

Terzo parziale:

Karolina Muchova non sembra voler mollare e ottiene il break di apertura nel terzo parziale lasciando a zero la Swiatek. Tiene il servizio successivamente e si porta sul 2-0. Risultato momentaneamente precario perché la campionessa in carica non vuole solo difendere il titolo ma soprattutto mettere in bacheca il quarto trofeo Slam, dopo una stagione pur sempre brillante ma non come quella del 2022. Uno scambio di break e controbreak in game essenziali, tutti conclusisi ai vantaggi, porta le due tenniste sul 4-4, servizio Swiatek. Il braccio di ferro al 9 game – gioco più importante del match – lo vince la polacca al primo vantaggio, distruggendo psicologicamente la Muchova che sembra aver perso l’energia fisica e mentale per lottare. Ció si rivela vero al decimo game, che Swiatek conquista agevolmente chiudendo la partita e il terzo parziale per 6 giochi a 4. La numero 1 del mondo vince così il suo quarto titolo Slam battendo in finale la sorpresa del torneo, Karolina Muchova – da lunedì sarà n.16 al mondo, ha iniziato il suo percorso nel torneo da n.43 – 6-2, 5-7, 6-4 il punteggio in favore di Iga Swiatek.

Grazie a questa vittoria, la polacca si porta a quota 3 finali vinte su 5 giocate in questo 2023; inoltre difende il titolo e mantiene la prima posizione mondiale, allontanando nuovamente Aryna Sabalenka. Nonostante la sconfitta, grazie a questa finale, Karolina Muchova guadagna più di trenta posizioni in classifica, raggiunge per la prima volta la finale in un torneo del Grand Slam – ci era andata vicino nel 2021 a Melbourne, anno in cui aveva raggiunto la semifinale – e puó affermare di aver dato del filo da torcere alla numero 1 del mondo.

 

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