Roland Garros, Ana Ivanovic in semifinale dopo 7 anni: affronterà una sorprendente Lucie Safarova

Nel giorno della festa della Repubblica, che per molti appassionati di tennis vuol dire soprattutto potersi godere il Roland Garros lontani dagli impegni lavorativi, si aprono a Parigi i quarti di finale per entrambi i tabelloni del singolare. I primi due match di giornata sono stati i quarti tra Ana Ivanovic e Elina Svitolina e tra Lucie Safarova e Garbine Muguruza. Vediamo com’è andata.

A. Ivanovic d. E. Svitolina – 6-3 6-2

Su un immenso e assolato Philippe Chatrier, Ana Ivanovic si è imposta facilmente contro l’indiscussa sorpresa del torneo, l’ucraina Elina Svitolina, classe 1994 e n. 21 delle classifiche mondiali, al suo primo quarto di finale Slam. 6-3 6-2 lo score finale, con la serba, ex n. 1 del mondo e vincitrice a Parigi nel 2008, che ha dominato per tutto il corso del match. Grazie a questa vittoria, la n. 7 del ranking torna in semifinale al French Open dopo 7 anni, quando vinse il torneo.

Nonostante la giovane età della Svitolina, tra le due vi erano già ben 6 precedenti, tutti favorevoli alla più blasonata Ivanovic. Svitolina ha avuto un buon tabellone ed è stata brava ad arrivare ai quarti. Ivanovic, dal canto suo, viene dalla ottima prestazione contro l’ostica russa Ekaterina Makarova: un match vinto in tre set ma per larghi tratti dominato dalla serba che ha fatto vedere un livello di tennis molto alto con un buon livello di continuità.

Il pronostico pende nettamente a favore di Ana, e in effetti la partenza della serba è veramente a spron battuto. A far la differenza sono da un lato il suo dritto efficace e potente, e dall’altro la seconda palla di servizio di Svitolina, parecchio attaccabile, che la espone alle bordate tremende di Ivanovic. Così l’ucraina fa fatica a tenere il ritmo della partita. Gioca discretamente alcuni turni di risposta, ma al servizio la strada è spesso in salita. Nell’uno e nell’altro caso il canovaccio tattico del match è ben delineato, con Ivanovic a far pressione soprattutto col dritto e Svitolina che gioca di puro contenimento.

Non si vede come la serba possa perdere questa partita; le basta giocare un tennis ad alta percentuale, che peraltro arricchisce con dei colpi belli anche a vedersi, come la smorzata chirurgica al nono gioco che la porta al set point, subito convertito con una prima vincente. Il primo parziale se ne va, 6-3 in 39 minuti. C’è da dire che i pugnetti e gli urletti di Ivanovic abbondano.

A inizio secondo set si alza ancora il vento a disturbare il gioco, ma a dettare lo spartito è sempre la fuoriclasse serba, che scatta con un break in partenza, annulla una palla dell’1-1 e scoraggia le ultime velleità di Svitolina, il cui linguaggio del corpo ora appare ancor più deprimente del punteggio stesso. Ivanovic continua il suo esercizio di stile e potenza, con la sua avversaria ormai alle corde. La serba è perfetta, in versione deluxe, le riesce praticamente tutto, e chiude il secondo set per 6-2 in 37 minuti.
Non c’è stata mai partita, aldilà dell’evoluzione del punteggio. Troppo divario tra le due, colmabile solo in caso di giornata no della più forte. In tribuna esulta il clan della Ivanovic (Schweinsteiger contentissimo, manco avesse segnato il Bayern Monaco), la quale attende la vincente dell’altro quarto, la ceca Lucie Safarova, in un incontro che si profila apertissimo.

TENNIS : Roland Garros 2015 - Internationaux de France - 01/06/2015

L. Safarova d. G. Muguruza – 7-6(3) 6-3

Con la forza di volontà, le cose si possono sempre cambiare. Lucie Safarova per anni è stata considerata la tennista incompiuta: completa e potente in tutto, ma fragile di testa e destinata a sciogliersi nei momenti importanti, a soccombere nei momenti importanti. Insomma, per tutti la ceca non sarebbe mai diventata una grande campionessa; con l’ascesa della più blasonata connazionale Petra Kvitova, poi, l’attenzione per la ventottenne di Brno si era via via affievolita.

A 28 anni, però, dopo tante delusioni, Lucie Safarova sembra aver cambiato marcia. Poco meno di un anno dopo aver conquistato la sua prima semifinale Slam, a Wimbledon, oggi si è ripetuta qui a Parigi, offrendo una prestazione straordinaria sulla superficie a lei meno favorevole, quella terra rossa in genere poco amica del tennis ceco. La bella Lucie ha battuto in due set la temibile spagnola Garbine Muguruza, che ieri aveva estromesso proprio la nostra Flavia Pennetta, con il punteggio di 7-6(3) 6-3, in un’ora e 55 minuti.

La ceca, sulla scia dell’incredibile prestazione contro Maria Sharapova, è stata lucida e concentrata per tutta la partita, capace di gestire l’esplosività dell’avversaria, approfittando dei suoi lunghi passaggi a vuoto, ed attaccare nei momenti giusti soprattutto con il suo dritto mancino. Quello che stupisce, più della qualità del suo tennis – già nota a tutti, è stata la costanza e la forza mentale dimostrata in queste due settimane, doti che, a detta di molte, le sono sempre mancate.

Il primo set è molto equilibrato, senza nessun break: sul 3 pari Lucie annulla una palla-break, mentre in quello successivo è Garbine che riesce ad annullare all’avversaria 3 occasioni di strappare il servizio. Il tie-break è un monologo ceco: 7 a 3 il risultato finale, curiosamente lo stesso punteggio del tie-break vinto del primo set contro Maria Sharapova. Nel secondo set Lucie vola subito avanti 2 a 0, ma poi subisce il contro-break. Sul 3-2 Lucie strappa di nuovo il servizio a 30 e non ha problemi, a chiudere set e match con il punteggio di 6-3.

Il match tra Ana Ivanovic e Lucie Safarova è apertissimo, come dimostrano anche i precedenti, che recitano 5 a 3 in favore della ceca. Le due si sono scontrate due volte al Roland Garros: nel 2008, al secondo turno, quando vinse Ana Ivanovic con un secco 6-1 6-2 (per poi vincere il torneo), e l’anno scorso, quando Lucie vinse con un doppio 6-3 al terzo turno.

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