Roland Garros: la finale è fra Simona Halep e Sloane Stephens

Grazie a una prestazione straordinaria la n. 1 del mondo batte la spagnola 6-1 6-4, dominandola nel primo set. Halep conquista la terza finale al Roland Garros (dopo il 2014 e 2017) e la seconda del 2018 (dopo quella agli Australian Open, dove è stata battuta da Caroline Wozniacki). La rumena, che non ha ancora vinto Major, sfiderà sabato Sloane Stephens, vincitrice agli Us Open 2017, che ha battuto la connazionale Madison Keys con un doppio 6-4.

Per il secondo anno consecutivo Simona Halep è finalista del Roland Garros. La tennista di Costanza grazie a una prestazione straordinaria batte la spagnola Garbine Muguruza, trionfatrice a Parigi nel 2016 e sua diretta concorrente per la conquista della vetta del Ranking Wta, con il punteggio di 6-1 6-4 in un’ora e 34 minuti. Comunque vada, da lunedì Halep rimarrà n. 1 al mondo, avendo replicato il risultato dell’anno scorso (quando era stata sconfitta a sorpresa nell’ultimo atto dalla lettone Jelena Ostapenko).

La Halep ha giocato un match quasi perfetto: sin dall’inizio è apparsa esplosiva, pronta ad aggredire e costringere a un estenuante braccio di ferro con Garbine, che almeno per i primi 40 minuti di gioco non ha quasi mai avuto il tempo di aggredire. Simona, velocissima e perfetta negli spostamenti verso la ricerca della palla, ha tenuto un ritmo altissimo, riuscendo a domare una picchiatrice come la spagnola, costretta spesso a un tergicristallo disperato di recuperi in apnea. Il primo set non ha storia, con la romena che si aggiudica il set 6-1 in appena 38 minuti.

Più lottato il secondo parziale, dove la n. 3 al mondo approfitta di un minimo calo d’intensità dell’avversaria per provare a comandare il gioco. Più paziente e controllata, inizia a spingere riducendo gli errori, guadagnandosi più opportunità di giocare vincenti con il rovescio, il suo colpo più letale. La spagnola brekka al terzo gioco, a 15, e poi annulla con autorità due palle dell’immediato contro-break nel game successivo. Halep però ritorna con il ‘pressing’ dal fondo, che costringono Muguruza a strafare e a commettere gratuiti: così accade nel quarto gioco, dove Halep si riprende il servizio perso addirittura a 15. Il lunghissimo nono game, durato 20 punti, è il momento chiave della seconda frazione: alla Halep non entra più il primo servizio e garantisce a Muguruza tre possibilità ai vantaggi di ritornare in parità. Garbine però non li sfrutta, anche a causa di brutti errori, e permette all’avversaria di chiudere il gioco in battuta alla sesta occasione. Senza storia l’ultimo gioco, dove una Muguruza delusa e ormai stanca cede all’esplosività di Halep, che brekka addirittura a 0 e chiude l’incontro.

Tutto ha funzionato bene, mi sentivo forte sia di testa che di gambe – ha detto Halep al termine del match, – all’inizio del secondo set lei ha giocato benissimo ma non ho mollato, ho lottato su ogni palla e credevo di potercela fare. Quella di sabato è per me una grande opportunità: darò il 100% e cercherò di fare meglio dell’anno scorso”.

Simona Halep, 26 anni, sfiderà la statunitense Sloane Stephens, che ha sconfitto la connazionale Madison Keys con un doppio 6-4 in un’ora e 19 minuti. La vincitrice degli Us Open 2017, dove ha battuto in finale proprio la Keys, ha ripetuto la stessa tattica dell’ultimo atto di New York. Keys, oggi molto fallosa e tenuta a galla principalmente da un ottimo rendimento al servizio (oltre 70% di prime) soffre molto il gioco vario dell’amica, che sul campo si muove bene, è brava a rete ed è capace di spezzare il gioco con back e cambi di ritmo, che hanno ‘disinnescato’ in fretta il gioco potente ma monocorde di Madison.

Keys è partita subito contratta e frettolosa, tirando tutto e cercando di chiudere prima possibile gli scambi, fra vincenti e gratuiti grossolani. Stephens, più continua e paziente, è stata brava a tenere il ritmo dell’avversaria, approfittando di ogni occasione utile per chiudere, soprattutto con il suo dritto devastante. Il primo set è stato deciso da un break ai vantaggi nel terzo gioco da parte di Stephens, brava poi ad annullare due palle del controbreak nel sesto gioco. Nel secondo Sloane, che da lunedì sarà almeno n. 4 del mondo, suo nuovo best-ranking, strappa il servizio in apertura e poi sul 5 a 2, per poi subire un ininfluente contro-break.

Stephens, 25 anni, poco più di un anno fa era sotto i ferri per l’infortunio alla gamba sinistra: da settembre 2017 ha dato rapidamente una svolta alla sua carriera, da promessa quasi mancata a campionessa Slam. Sabato Sloane ha un’occasione per conquistare il suo secondo Major, contro Simona Halep, che è alla sua quarta finale Slam, dopo tre perse. Gli scontri diretti recitano 5 vittorie in favore della n. 1 del mondo, a fronte di 2 sole sconfitte (con Halep che ha vinto gli ultimi quattro precedenti e i due scontri su terra rossa). Questo Roland Garros sembra l’occasione buona per Halep, che però deve stare attenta per non replicare la finale incubo dell’anno scorso contro Ostapenko (dove aveva avuto palla per il 4 a 0 nel terzo set prima di subire la rimonta).

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Roland Garros – Semifinali donne

S. Halep b. G. Muguruza 6-1 6-4

S. Stephens b. M. Keys 6-4 6-4

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