Una protesta clamorosa, una scena che ha fatto il giro del mondo. Aryna Sabalenka, numero uno del tennis femminile, ha trasformato un normale quarto di finale del WTA di Stoccarda in un episodio destinato a far discutere. Durante il match contro Elise Mertens, la campionessa bielorussa ha contestato con forza una chiamata arbitrale e ha deciso di immortalare il segno della discordia con una foto scattata dal proprio smartphone. Un gesto plateale, inusuale per i campi da tennis, che ha acceso il dibattito.
Tutto è accaduto nel corso del primo set, quando un colpo di Sabalenka è stato giudicato fuori. La tennista ha subito mostrato il suo disappunto, ma ciò che ha infastidito maggiormente la numero uno del mondo è stato il rifiuto della giudice di sedia, Miriam Bley, di scendere dalla sua postazione per controllare il segno lasciato dalla pallina sulla terra battuta. Approfittando del cambio campo e di un medical time out chiesto da Mertens, Sabalenka ha chiesto il telefono a un membro del suo staff, ha cercato il punto sulla terra e ha scattato una foto.
Il gesto, considerato comportamento antisportivo, le è valso un warning. Ma Sabalenka non ha fatto marcia indietro. In conferenza stampa ha spiegato con fermezza: “La palla era sicuramente dentro. Tutti possono commettere errori, ma bisogna avere il coraggio di ammetterli e fare la chiamata giusta”. Ha poi aggiunto di solito non essere una che si lamenta con gli arbitri: “Sono abbastanza rispettosa, ma questo tipo di errori non possono accadere a questo livello.”
Nonostante il momento di tensione, Sabalenka ha archiviato la partita con una vittoria netta: 6-4 6-1. Un match che segnava anche il suo esordio nel torneo, dopo il forfait all’ultimo minuto della sua avversaria prevista per gli ottavi, Anastasia Potapova. Una partenza atipica, direttamente dai quarti di finale e di sabato, ma che non ha compromesso la forma della bielorussa.
A fine partita, la scena si è spostata ancora una volta sul rapporto con l’arbitra. Sabalenka ha raccontato con ironia: “Quando le ho stretto la mano, c’è stato uno sguardo molto interessante e una stretta molto forte. Non mi era mai successo prima.” Un dettaglio che ha dato ulteriore colore all’episodio e mostrato quanto il momento avesse lasciato il segno, anche al di là del risultato.
Ora Sabalenka è attesa dalla semifinale contro Jasmine Paolini, che ha commentato con simpatia l’episodio, contribuendo a mantenere un tono disteso intorno a una scena che avrebbe potuto generare polemiche ben più accese. Intanto, la bielorussa continua a confermarsi protagonista non solo con la racchetta, ma anche per il suo carattere deciso e la sua personalità dirompente.
Il gesto dello smartphone potrebbe rappresentare un precedente importante nel dibattito sull’uso della tecnologia nel tennis su terra battuta, dove l’occhio elettronico non è ancora standardizzato come su altre superfici. Per ora resta l’immagine di una tennista che, convinta delle proprie ragioni, non ha esitato a trasformare un semplice punto in un simbolo della sua determinazione.
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