Sono trentatre gli anni compiuti lo scorso 30 Marzo e Samantha Stosur, da veterana , parla della sua ultima battaglia , ovvero il recupero dalla frattura da stress subita alla mano destra durante l’incontro con Jelena Ostapenko al Roland Garros, un infortunio che le ha precluso un ben diverso cammino nel major che l’ha vista più volte protagonista. Positiva come sempre , è lecito chiedersi però , a questo punto, quale futuro prossimo Stosur si augura per se stessa e per il proprio tennis. “ Penso davvero di aver ancora un paio di anni buoni davanti a me e spero che questo infortunio sia solo un piccolo ostacolo che alla fine supererò per poi tornare su una buona strada”. A Parigi Sam era giunta fresca vincitrice del torneo di Strasburgo, dove aveva convinto mostrando un eccellente stato di forma ed un tennis ora impostato su una varietà che le era alquanto estranea, sino a non molto tempo fa. Non solo servizio in kick e accelerazioni di dritto devastanti, ma una maggior predisposizione alla varietà di palla e di gioco che mirava ad esaltare una sensibilità certamente nel suo corredo, ma spesso non utilizzata. Ora, scesa al numero 43 del ranking, Sammy rivede i suoi obiettivi. Il rientro in Top 20 è certamente ancora possibile ma , per ora, si impone l’interrogativo principe: per quanto ancora la Queenslander girerà il mondo seguendo il tour? In un circuito in cui non mancano le ultratrentenni, Stosur vuole ancora dire la sua, finchè la passione per il tennis la animerà. “Spero di avere altre possibilità per cercare di fare bene; voglio provare a vincere un altro torneo, e mi piacerebbe fare bene in uno Slam. Per un po’ queste condizioni non ci sono state, ma poi al French Open ho detto a me stessa: “ beh, posso davvero dare una bella spinta per ottenere qualcosa” e mi sono sentita davvero come se potessi fare qualcosa di importante”. Così non è andata , ma la nativa di Brisbane di certo non mollerà la presa. Sammy guarda quindi con grande fiducia al futuro; e guardando al passato ….? “ Se qualcuno mi avesse detto a venti o ventuno anni che carriera avrei avuto io avrei risposto che ne sarei stata molto felice. C’è sempre qualcosa che si è desiderato e magari non ottenuto; qualche match o qualche risultato in particolare. Ma in questo momento credo, tenendo conto di ciò che ho potuto fare, di essere molto contenta della mia carriera ”.