16 giugno 2020. Questa è la data di nascita di Genevieve, la new entry della famiglia arcobaleno di Sam Stosur, ed è stata la compagna Liz Astling a metterla al mondo. È felice Samantha, lo si vede in volto, trapela nelle parole del post con cui, per la prima volta in carriera, ha messo sotto i riflettori dei media un aspetto della propria vita privata, mostrando con orgoglio la felicità e l’amore che pervadono in questo momento la sua vita.
Non può nascondere che questa pausa dovuta alla pandemia, con tutte le difficoltà e gli stravolgimenti che ha causato nelle nostre vite, sia stato il suo periodo più bello. E anche l’imminente futuro è meno grigio ora, poiché avrà l’opportunità di godersi un po’ più a lungo la sua famiglia, con annessi pianti notturni e cambio di pannolini, e sarà felice anche Liz, che potrà contare sull’aiuto e sostegno della sua compagna Sam. Anche per i pannolini, chiaramente. Ironia a parte, la stessa Sam parla di “caos felice”, e probabilmente l’espressione sarà condivisa o almeno compresa da tanti genitori, che ricordano con dolcezza anche le notti insonni.
View this post on InstagramAncora non si sa se Stosur tornerà in campo, non vi è parola al riguardo, quindi per ora c’è speranza di avere una nuova mamma nel circuito, almeno per un altro po’. Gli anni passano e l’età avanza, l’australiana è una delle veterane del tour ormai, ma sa ancora dire la sua, soprattutto in doppio. Campionessa Slam agli Us Open 2011, la 36enne ha condotto una carriera esemplare, raggiungendo la top 5 in singolare e la prima posizione in doppio, e portando nel tour uno dei più grandi esempi di “tennis maschile”, uno stile di gioco che negli anni è diventato sempre più comune. Servizio devastante con kick esterno, dritto pesante a spingere, rovescio con movimento breve e variazioni in slice frequenti, il tutto accompagnato da una grande mano a rete.
Al contrario di molte colleghe, aver superato i 35 anni sembra non aver intaccato minimamente la forma fisica della tennista aussie, che ha nel corpo muscoloso il suo marchio di fabbrica. Un fisico unico nel tour, ben lontano dal prototipo di tennista tipo. Negli anni le attenzioni mediatiche si sono concentrate su tenniste con fisici da modelle, come le varie Sharapova, Ivanovic, Hantuchova, tanto che dall’esterno si potrebbe pensare siano la maggioranza, ma non è così. Più di frequente si vedono ragazze con fisici possenti, massicci, con massa muscolare ma non eccessivamente definita.
Si pensi alle varie, Barty, Bertens, Sabalenka, Stephens, e via dicendo. Samantha è andata oltre a qualsiasi tipologia nota, e il sollevamento pesi, che raccontava fare tutti i giorni, ha creato una nuova fisicità nel mondo del tennis. Silenziosa, riservata, ma anche alla mano, sempre sorridente e intelligente, Stosur non è mai stata una diva ed è rimasta in disparte anche quando era ai vertici della classifica.
Ora, a fine carriera, forse il quadro è più completo e più che una semplice tennista lontana dai riflettori emerge il profilo di una ragazza con un fisico unico, con un tennis unico, che ha portato nel tour qualcosa di nuovo e differente. Se tornerà a giocare sarà anche una delle pochissime mamme arcobaleno esistite nel circuito, con la connazionale Casey Dellacqua che è diventata mamma la prima volta nel 2013 e la seconda nel 2016, e ha continuato a giocare fino al 2018. Nota a margine, lo scorso anno è arrivato anche Jesse James, il terzo bebè per lei e la sua compagna Amanda Judd.
Oltre alla grande famiglia di Casey, c’è anche Amelie Mauresmo, che ha fatto coming out da giovanissima allontanando da sé sponsor e persino suo padre. Criticata durante tutta la carriera per il suo fisico muscoloso, Amelie ha scelto di allenare una volta appesa la racchetta al chiodo, e mentre faceva da coach ad Andy Murray, uno dei più grandi sostenitori della causa femminista e del movimento LGBTQ+, ha deciso, insieme alla storica compagna Sylvie, di avere il suo primo figlio, Aaron. Due anni dopo è arrivata anche la prima figlia, Ayla.
E poi ci sono tante giovani coppie che potrebbero unirsi in futuro, come Tara Moore e Conny Perrin, oppure Alison Van Uytvanck e Greet Minnen, due coppie nella vita ma anche sul campo da tennis, visto che giocano il doppio insieme. Insomma, il circuito WTA e il movimento LGBTQ+ incrociano da tempo le loro strade, almeno da quando Billie Jean King e Martina Navratilova fecero coming out diversi decenni fa. Dopo tempi duri, fatti di discriminazioni e perdita degli sponsor, di amici e persino della famiglia, il mondo del tennis sembra essere più incoraggiante e sicuramente vedremo tante altre famiglie arcobaleno nei prossimi anni.
Diverso invece il circuito ATP, che si dichiara formalmente a supporto del movimento, così come gran parte dei giocatori, ma che non ha mai avuto nel corso della sua storia un tennista apertamente LGBTQ+. Uno scoglio ancora troppo alto da superare evidentemente, per cui servirà ancora del tempo. Ma per oggi va bene così, è bene tornare alle felicitazioni e alla festa, augurando a Sam, Liz e Genevieve il meglio possibile.
Viva l’amore, in ogni sua forma ed espressione.