Sara Errani parla dopo la squalifica: “Ho assunto per sbaglio una sostanza contenuta nel farmaco di mia madre”

Pochi minuti dopo la notizia della squalifica di due mesi per doping, la tennista azzurra rompe il silenzio su Twitter con un comunicato: "Non ho mai assunto nella mia vita alcuna sostanza proibita. Il letrozolo è presente nel Femara, un medicinale che mia madre assume per scopo terapeutico dal 2012 in seguito a un intervento chirurgico per un tumore al seno. Sono frustrata per la squalifica, ma la mia coscienza è a posto".

Sara Errani usa il suo profilo Twitter per rompere il silenzio e respingere tutte le accuse. La tennista azzurra, ex n. 5 al mondo e finalista al Roland Garros nel 2012, è risultata positiva al letrozolo, sostanza proibita dalla Wada (l’Agenzia Mondiale Antidoping), dopo un test di routine: per questo è stata sospesa per due mesi, fino al 2 ottobre 2017, e le sono stati revocati il prize money e i punti Wta ottenuti nel periodo compreso fra il 16 febbraio e il 7 giugno 2017.

“NON MIGLIORA LE PRESTAZIONI SPORTIVE” – Pronta la risposta della 30enne romagnola, che sui social ha ribadito la sua innocenza, spiegando che il letrozolo è contenuto nel Femara, un farmaco assunto quotidianamente dalla madre dal 2012 per scopo terapeutico, in seguito a un intervento chirurgico subito per un tumore al seno. Errani nega “al 100%” di avere ingerito una pastiglia del medicinale per errore e quindi “l’unica ipotesi percorribile è stata quella di una accidentale contaminazione del cibo consumato all’interno della nostra casa”. La prova, spiega la tennista, è che “l’assunzione di una quantità pari o superiore a quella di una singola compressa di Femara produce una quantità di letrozolo rilevabile nei capelli di chi l’assume. Nei miei capelli non ne è stata trovata la minima traccia […] e questo evidenzia che la quantità che ho involontariamente ingerito era inferiore a quella di una singola compressa”. Ciò avvalorerebbe dunque l’ipotesi l’assunzione accidentale della sostanza tramite cibo contaminato ma, come spiega Sara, “i risultati di questi esperimenti non sono stati ammessi come prove a mio favore”. Un altro fattore a discolpa della tennista è che, si legge nel comunicato, “non c’è evidenza del fatto che il letrozolo migliori le prestazioni atletiche di una tennista di sesso femminile”. Al contrario, il Femara è “molto pericoloso per la salute se assunto da una persona femminile che non sia ancora in menopausa”. Il risultato del test, è bene ricordarlo, ha rilevato appena un decimo del principio attivo contenuto in una compressa.

“SONO MOLTO ARRABBIATA” – Sara conclude commentando con amarezza la decisione del Tribunale Indipendente: “Questo mi fa sentire estremamente frustrata, ma posso solamente cercare di essere forte ed aspettare che questo periodo arrivi a conclusione”. La tennista non nasconde di essere “molto arrabbiata”, ma allo stesso in pace con la sua coscienza, “consapevole i non aver fatto nulla di male e di non aver commesso nessuna negligenza niei confronti del programma anti-doping”.

Qui il comunicato:

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