Smorzate le ultime voci sul conto di Sarita, balzata alle cronache per il cambio dello storico allenatore, la romagnola si sente pronta per tornare in campo, dopo un 2016 non certo esaltante in quanto a risultati, chiudendo ai margini della Top 50. “Mi sono riposata per benino, preferendo chiudere in anticipo un’annata agonistica difficile, in cui penso di aver pagato in termini di motivazione ed energie fisiche gli sforzi compiuti anche nelle stagioni precedenti. Questo periodo mi è servito per ricaricare le pile, stando insieme alla mia famiglia e facendo una serie di cose che per via dei vari impegni da un po’ non facevo… Le radici per me contano tantissimo e con il passare degli anni, dopo tante settimane in giro per il mondo, era cresciuta anche la voglia di respirare un po’ l’aria di casa. Adesso sento tornata dentro di me la voglia di lottare e dare tutta me stessa in campo, che era la cosa più importante, essendo una peculiarità del mio modo di essere un’atleta professionista. E quindi sono curiosa di vedere quali saranno le risposte in competizione”.
ESEMPIO PER LE GIOVANI – “La preparazione invernale, proprio perché fatta in funzione della stagione a venire, è un periodo in cui si fa fatica tanto, con molto lavoro sul piano fisico e atletico, oltre che tecnico. Devo ammettere che a Tirrenia mi sono trovata molto bene, è una struttura perfetta per un tennista per allenarsi, disponendo di campi con varie superfici, palestra e altri impianti. E poi durante questo periodo ho avuto modo di allenarmi anche insieme a Martina Trevisan e a qualche altra giovane che frequenta il Centro, seguita da Tathiana Garbin e dagli altri tecnici federali. Consigli alle ragazze? Non è semplice dal momento che ognuna ha la sua storia personale e un proprio percorso, oltre che un diverso tipo di tennis, per cui anche se vuoi fornire dei suggerimenti devi conoscere a fondo chi hai di fronte. Certo, ho detto loro di impegnarsi al massimo in quello che stanno facendo e non lasciare nulla di intentato. E ovviamente mi fa piacere che alcune di loro possano prendermi come esempio in tal senso, sarei ipocrita se dicessi il contrario”.
RISALIRE NEL WORLD GROUP – Fed Cup da cui bisogna ripartire per portare nuovamente in alto i colori azzurri, da qualche anno passati in secondo piano anche in questa competizione: “Dobbiamo formare una nuova squadra di Fed Cup, con l’obiettivo di cominciare un nuovo ciclo, guidate da Tathiana Garbin come capitano dopo le soddisfazioni che ci siamo tolte con Corrado Barazzutti in panchina. Sentirmi leader di questa nazionale? Beh, di sicuro cercherò di mettere la mia esperienza a disposizione delle compagne più giovani, puntando a risalire nel World Group. Personalmente so che posso avere davanti altri anni e sento di avere dentro la voglia e la forza per fare ancora cose importanti e diverse da prima”. Intanto prossimo match contro la Slovacchia di Dominika Cibulkova, fresca regina nel Masters di quest’anno.
NON SOLO CIBULKOVA – Ma come sottolinea Sara: “Per noi sarà un confronto molto duro. Anche perché oltre alla Cibulkova la Slovacchia può contare su altre buone giocatrici, come Kristina Kucova e Jana Cepelova, entrambe tra le prime cento del mondo, ma anche Anna Karolina Schiemdlova, arrivata poco più di un anno fa al 26esimo posto mondiale, tennista che conosco bene per averla affrontata in due finali di tornei Wta nel 2015, superandola a Rio de Janeiro e perdendo invece a Bucarest. Senza trascurare alcune giovani emergenti che confermano la buona tradizione della scuola tennistica di questo Paese. Però sono certa che, come già accaduto nel 2013 a Rimini contro gli Stati Uniti, il pubblico con il suo sostegno ci darà una spinta in più per provare a superare questo duro ostacolo. Sarebbe molto importante aprire il percorso della nuova Italia di Fed Cup con una vittoria a Forlì”