Sorelle, amiche, rivali e compagne di doppio. La storia delle sorelle Williams sembra quasi una favola, ricca di difficoltà ma sempre con un lieto fine.
Da quasi vent’anni Venus e Serena sono le icone del tennis femminile, e nonostante l’età sembrano non voler ancora mollare. Il 2018 è stato un anno completamente diverso per loro: la più piccola delle Williams è tornata in campo dopo una gravidanza e gravi complicazioni che l’hanno anche portata a rischiare la vita.
I primi tornei dopo il rientro sono stati “deludenti” a detta di Serena, ma assolutamente nella norma considerando tutti i vari fattori. Iniziare l’anno senza ranking e concluderlo al numero 16 a ben 37 anni, giocando solo sette tornei e ben due finali slam, non può essere una delusione. Serena Williams è una grande agonista e che la sua voglia di vincere è quella che l’ha resa la più forte di tutte, ma in certi casi, come nella finale degli US Open, bisogna riconoscere di non poter essere sempre la migliore. Ci sono dei limiti fisici, soprattutto negli spostamenti laterali, che hanno ancora bisogno di tanto lavoro e che forse ha avuto la possibilità di sistemare durante la sua lunghissima off season che dura da metà settembre.
Cosa ne sarà del suo 2019? Le aspettative sono altissime: nel suo documentario “Being Serena”, dopo le performance di Indian Wells e Miami, il suo coach Patrick Mouratoglou l’ha duramente rimproverata, imponendole di giocare un torneo solo ed esclusivamente quando si sentirà certa di vincerlo. In questa stagione è stata più volte vicina alla vittoria di un Major, che però non è arrivato.
Il pensiero degli appassionati va subito agli imminenti Australian Open, che Serena ha vinto l’ultima volta nel 2017 proprio in finale su sua sorella Venus mentre era in dolce attesa. È proprio a Melbourne che il cerchio potrebbe riaprirsi, questa volta senza nessun figlio in grembo ma sugli spalti a tifare per la propria mamma.
Il tennis ha ancora bisogno di un’assoluta protagonista come Serena Williams, ma non dimentichiamoci di Venus!
La sorella maggiore è sempre stata la sua musa ispiratrice, la sua avversaria più ostica ma anche la miglior compagna di doppio che potesse desiderare. Spesso Venus passa inosservata agli occhi del pubblico, ma quello che ha fatto e continua a fare per il tennis è da ammirare. A 38 anni ha alle spalle ben quattordici stagioni da professionista, 7 slam in singolare e 14 in doppio, senza dimenticare le quattro medaglie d’oro conquistate tra dal 2000 al 2016.
L’ultimo anno è stato molto complicato, con tante sconfitte nei primi turni e senza risultati eccellenti se escludiamo la semifinale di Indian Wells e i quarti raggiunti a Miami. A livello slam sono arrivate solo delusioni e di conseguenza anche il ranking è sceso notevolmente, fino alla posizione numero 38.
Per lei sarà sempre più difficile risalire, sia per l’età che avanza che per motivi di salute. Se riuscirà almeno in parte a tornare in forma fisicamente, però, le possibilità di far bene aumentano: i colpi da fuoriclasse sono sempre rimasti intatti.
A prescindere da tutto, Venus sembra non voler mollare, anzi, ha ribadito più volte di voler arrivare ai Giochi Olimpici di Tokyo nel 2020. A meno che non cambi idea, la vedremo in campo per i prossimi 20 mesi.
Proprio in queste ore Serena e Venus hanno dato vita ad un grande match di esibizione in quel di Abu Dhabi. La sfida è stata piuttosto equilibrata, nessuna delle due ha particolarmente brillato, hanno alternato grandi colpi ad errori particolarmente vistosi. Nella parte iniziale della partita Venus è stata molto più fallosa, ma game dopo game ha ingranato la giusta marcia e ha iniziato a mettere in difficoltà la sorella, portando l’incontro al match tie-break. Grande battaglia fino all’ultimo punto, che ha premiato la maggiore delle sorelle.
Un’esibizione non è particolarmente significativa per prevedere ciò che accadrà il prossimo anno, ma siamo certi che Serena e Venus ci faranno vivere tanti altri momenti indimenticabili, nel bene o nel male.
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Ma che si levino dalle palle