Sergio Giorgi: “Rendiamo legale il doping”

Sergio Giorgi ,padre e allenatore della tennista marchigiana, ha espresso la sua particolare opinione sul delicato tema del doping.

Sergio Giorgi ha sempre il potere di stupirci . Come di consueto infatti le dichiarazioni del padre e allenatore di Camila Giorgi ci lasciano  a bocca aperta. Risalgono infatti a poche ore fa queste parole:” <...> L’unica soluzione è lasciare il doping libero, la gente deve essere libera di drogarsi, se vuole“. Sergio presente a Genova insieme alla figlia convocata per disputare la Fed Cup in un’intervista si è espresso riguardo le doti di Camila e sull’argomento doping.
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 Questo ciò che ha dichiarato su uno dei temi più importanti nel mondo dello sport: “Certo che esiste. È pieno. Qualcuno ha un bravo medico che lo copre, ma basta guardare i muscoli di certe tenniste, o quanto corrono certi tennisti. Non è normale“. Probabilmente le sue considerazioni non sono del tutto fuori luogo perchè non è di certo il primo a pronunciarsi in questo modo. Ricordiamo tutti le dichiarazioni dell’ex tennista belga Vliegen che addirittura parlò di una lista del dottor Fuentes da lui visionata che conteneva i nomi sospetti.

I precedenti di casi di doping non sono remoti anzi tutt’altro. Molti di noi ricorderanno la positività del croato Marin Cilic e saranno concordi sul fatto che i controlli non vengono svolti con continuità. Sergio Giorgi è un uomo indubbiamente dalle idee molto chiare ma, aggiungiamo noi, anche molto originali. A nostro giudizio infatti la frase “legalizziamo il doping” non è di certo la giusta soluzione a quello che è considerato uno dei grandi tabù del mondo sportivo.

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«Il tennis è un riassunto della vita dice  Giorgi – rispondendo alla domanda come può uno pulito giocare contro uno dopato – e nella vita c’è chi gioca sporco. La vita è una giungla e devi essere pronto a tutto».Tuttavia Sergio ha parlato anche di altro e in particolare delle possibilità e gli obiettivi  della tennista marchigiana già capace di raggiungere la posizione n°31 del ranking Wta. Queste le sue dichiarazioni e speranze: “non mi interessa tanto che vinca piccoli tornei, ma che giochi bene negli Slam.

 Con Camila abbiamo stilato una lista di 13 “goal”. Gliene dico quattro. Roland Garros, Wimbledon, Us Open, Australian Open. Penso che Camila possa vincere tutti i tornei dello Slam. I doppi falli sono un falso problema. Camila serve benissimo, serve a 203 all’ora. Certo deve lavorare, sulla seconda magari deve dare più forma alla palla, renderla più solida. Ma il servizio tecnicamente va bene, c’è solo da aggiustare un aspetto mentale: lei è molto ansiosa e gioca molto in anticipo, le serve pazienza. Il suo gioco è divertente perché ci sono solo tre o quattro modi di difendersi, ma infiniti modi di attaccare”.
Sergio+Giorgi+BNP+Paribas+Open+Day+9+s2AjeD3zZxVl
 Come sempre Sergio fa trasparire l’estrema fiducia che ha nella figlia e le sue ambizioni in termini di allenatore oltre che di padre. Papà Giorgi è stato spesso definito con l’appellativo di padre padrone ma questa volta a confermarlo è proprio lui: «Sono stato un padre padrone, sì. Le faccio un esempio: i miei figli, quando avevano un anno e cominciavano a camminare, quando mi vedevano si buttavano per terra. Sapevano che io non volevo. Hai tutta la vita per camminare, in quella fase è meglio esercitare le braccia. Camila l’ho guidata molto, per fare sport di alto livello servono disciplina e senso di responsabilità».

Queste non sono le uniche dichiarazioni discutibili anzi ce ne sono molte altre. Vogliamo riproporvi ciò che disse pochi mesi fa: La portai in un pallone, spensi il riscaldamento. Le dissi di fare le flessioni con la faccia nella terra rossa. Camila piangeva, mia moglie voleva strangolarmi. Le spiegai che per fare la professionista del tennis ci vogliono mentalità vincente e fisico d’acciaio. Continuammo così per 4-5 mesi, senza toccare la racchetta. Camila aveva 5 anni“.

Sergio dunque dimostra di avere idee che in molti casi non sono condivisibili ma nella vita si dimostra un uomo molto schietto e deciso a perseguire i suoi obiettivi senza condizionamenti.

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