Nel corso di un’intervista rilasciata alla Bild, la tennista russa ha rivelato di essersi sentita abbandonata durante il periodo di squalifica per doping: “Sono sempre stata una persona forte. Mi sono sempre sentita così, ma nel corso della sospensione mi sono sentita male e sola. Per superare certi momenti mi sono messa a scrivere. Anche se è stato difficile comprendere appieno le mie emozioni e trasferirle per scritto. Le persone a me più care, mi hanno fatto capire che quel periodo mi sarebbe servito per tornare più forte di prima”. Del suo ritorno, invece, in occasione del torneo di Stoccarda, ha dichiarato: “Ho sempre immaginato come sarebbe stato il mio ritorno, la sera prima dell’inizio del torneo e tutte le situazioni che si vivono durante una vigilia. A differenza di altre volte ho dormito bene. Comunque, devo ammettere, che è stato uno shock tornare a competere dopo un periodo di stop forzato”. Alla domanda se voglia chiudere la carriera come Serena Williams, all’età di 36 anni, ha affermato: “Ora non so dire, mai dire mai. Vorrei arrivare almeno al 2020 e partecipare alle Olimpiadi di Tokyo. Ma se non dovesse accadere, non sarà una delusione”. A proposito del fatto che molte sue colleghe si siano allontanate da lei durante il periodo di squalifica, ha detto: “Il tennis è uno sport individuale ed individualista. Ed è normale che funzioni così. Sei solo sul campo, anche se hai una squadra che lavora per te. Fuori cambia tutto. Anche io mi sento una persona differente”. In conclusione, la tennista russa non ha risparmiato delle critiche all’ITF: “Il tennis è sempre più popolare ed è giusto che sia cosi. Ma i giocatori sono esclusi dai dibattiti che hanno a che vedere con i cambiamenti e quant’altro faccia parte dell’aspetto regolamentare di questo sport. Alcune novità previste per il prossimo anno le ho scoperte su internet. Tutto ciò non mi sembra positivo”.