Siamo arrivati agli atti conclusivi del Roland Garros. Tra le donne, Maria Sharapova e Simona Halep si scontrano oggi per il titolo, in una finale che replica quella di Madrid, terminata con la vittoria della bella siberiana, che aveva prevalso con il punteggio di 1-6 6-2 6-3. Maria Sharapova, n. 8 del mondo, è alla caccia del suo quinto Slam in carriera, il secondo qui a Parigi, dopo la vittoria nel 2012 quando aveva sconfitto in finale la nostra Sara Errani.
Per Simona Halep, invece, questa è la prima finale in un Major. La tennista di Costanza, 22 anni e n. 4 al mondo (ma da lunedì sarà, comunque vada, n. 3) sta vivendo un periodo doro. Dopo unottima carriera da junior, Simona per qualche anno non aveva avuto la stessa fortuna nel circuito pro. Labnegazione della rumena era totale: si allenava duramente diverse ore al giorno e, per giocare meglio a tennis, nel 2009 aveva deciso di sottoporsi a una mastoplastica riduttiva per ridursi il grande seno. Dopo qualche tempo passato nelle retrovie, lanno scorso inizia a risplendere. Dopo quattro mesi senza aver superato il terzo turno, agli Internazionali di Italia si spinge fino in semifinale, battuta solo da Serena Williams, poi vincitrice del torneo. In quelloccasione sconfigge Kuznetsova, Jankovic, Vinci e la polacca Agnieszka Radwanska: è proprio durante quella partita, ha raccontato ieri Halep, che è scattato qualcosa nella sua testa: Dopo averla sconfitta ho avuto subito unenorme fiducia nelle mie capacità: mi ero resa conto che anche io potevo raggiungere un ottimo livello, dovevo crederci. Halep ci ha creduto, tanto che nel 2013 ha conquistato sei tornei (tra cui il Masterino di Sofia), seconda solo a Serena Williams, volando dal n. 47 di inizio anno alla quattordicesima posizione. I buoni risultati continuano questanno: vince Doha, raggiunge i quarti in Australia, finale a Madrid e infine qui, a Parigi, dove lanno scorso era uscita al primo turno per mano della Suarez Navarro.
La conquista della finale da parte di Halep non è certo una sorpresa: con la sconfitta prematura di Na Li, era lei in termini puramente di ranking la favorita n. 1 della parte bassa del tabellone. Quello però che ha sorpreso è la facilità con cui ha superato i vari turni contro avversarie anche più rodate, non lasciando per strada nemmeno un set. Se Kuznetsova è stata limitata da dolori fisici, la giovane Stephens e la rediviva Petkovic non hanno potuto contrastare la regolarità della rumena, tennista completissima e senza evidenti punti deboli: un buon servizio, efficace e preciso, buoni fondamentali e qualità difensive tra le migliori del circuito, ma anche una buona predisposizione allattacco e alla chiusura del punto; a rete se la cava più che bene. Tennista di grande intelligenza, Halep sa fare un po tutto e ha una testa umile e sempre positiva.
Ben diverso è stato il percorso di Maria Sharapova, che in certi momenti lha vista davvero brutta. Agevolata dalleliminazione di Serena Williams, Masha ha rischiato contro la sua esecutrice, la rivelazione spagnola Garbine Muguruza, riuscendo a salvarsi grazie allesperienza e alla proverbiale determinazione. Altra partita lottata è stata quella con Samantha Stosur, dove però ha prevalso al terzo con un sonoro 6-0 e, in semifinale, contro lamica canadese Eugènie Bouchard.
La favorita per il titolo è sicuramente Maria, ormai una veterana (poco meno di dieci anni fa giocava la sua prima finale, a Wimbledon) che ha imparato a gestire meglio un momento così importante. Nonostante la défaillance accaduta a Roma, Masha da quel memorabile 2012 ha dimostrato di essere lattuale tennista più forte sulla terra rossa dopo Serena Williams (questanno non a caso gli unici tornei che ha vinto, Stoccarda e Madrid sono su questa superficie). La sua determinazione e la sua competitività soprattutto quando cè occasione di guadagnare un titolo, sono proverbiali; il fatto che sia riuscita a superare con la sua forza danimo nonostante un tennis a tratti falloso tre partite molto sofferte, può aiutarla ad arrivare in finale più concreta e decisa dellavversaria.
Sia chiaro, nonostante la grande sorpresa, Simona Halep è una ragazza con la testa sulle spalle, saprà bene cosa fare senza farsi prendere troppo dallemozione. Certo, una finale Slam contro Maria Sharapova, che ti ha battuto in tutti e tre i precedenti scontri diretti, non può non farti venire qualche farfalla nello stomaco. Ma Halep ha dichiarato che intende sfruttare al meglio le sue armi e di volersi vendicare della recente sconfitta inferta dalla russa in quel di Madrid. Qui Simona aveva stravinto il primo set per 6 a 1, completamente dominante su una Masha disastrosa; era poi partita male nel secondo set, un po per il comprensibile passaggio a vuoto dopo laltissimo ritmo iniziale: di lì a pochi minuti aveva perso il secondo e poi il terzo, travolta da unavversaria che, ad un tratto, era diventata perfetta. Da quel match Halep ha sicuramente imparato qualcosa: contro Masha non è mai finita sino a che non è finita.
Halep oggi dovrà essere molto costante e propositiva in attacco, non regalare nulla al servizio e in difesa e far rigiocare ogni palla, spezzando il gioco con qualche back e sapienti incursioni a rete. Un piano fin troppo semplice: se sarà reso possibile o meno, questo dipenderà almeno al 50% da Maria e al grado di errore che commetterà. Oppure, semplicemente potrebbe decidere di non farti giocare, un po comè successo nel 2012 contro Sara anche se Halep, rispetto alla romagnola, ha dalla sua una potenza decisamente maggiore. E anche da osservare che Maria in questo torneo ha imparato a sconfiggere tre giocatrici dattacco soprattutto Bouchard, Muguruza battendole con le loro stesse armi. Con una giocatrice più scaltra e difensiva come Simona, Masha potrebbe trovarsi impreparata.
Maria è la favorita, ma ci sono diversi presupposti per una sorpresa che infiammi il pubblico parigino: perché se è la russa quella che i più tiferanno, laspettativa che una nuova campionessa di futuro al vertice come Halep raccolga il suo primo grandissimo risultato proprio nel torneo di casa, potrebbe riempire dorgoglio gli spettatori francesi. E poi, se Masha è di unalgida bellezza made in Russia, Simona è più jolie.