Sloane Stephens: la degna erede di Serena Williams

La tennista americana ha concluso la sua stagione domenica scorsa a Singapore, venendo sconfitta in finale a Singapore, altro traguardo importante di un'annata memorabile. Dopo il successo del 2017 a New York la statunitense ha saputo confermarsi alla grande, gestendo bene la pressione e candidandosi come una futura numero uno al mondo.

Sloane Stephens nel 2018 ha vinto il premio come miglior “Comeback of the Year”, per le tante posizioni in classifica scalate ma sopratutto per i risultati ottenuti al rientro da un brutto infortunio al piede destro. Il ritorno alle competizione è avvenuto al torneo di Wimbledon, ma le sue vere potenzialità si vedono nei mesi successivi, dove raggiunge l’apice con il successo agli Us Open e l’entrata in top 10 con la sfiorata qualificazione al Master di Singapore. In questo 2018 la 25enne americana ha saputo confermarsi alla grande, superando molti traguardi inaspettati ma sopratutto trovando quella continuità che tanto le mancava.

LA STAGIONE – Dopo il successo a New York molti erano i dubbi che si celavano dietro a Sloane Stephens, infatti l’americana aveva concluso la stagione antecedente con ben 6 pesanti sconfitte consecutive, macchiando tutto quel che di bello aveva fatto nei mesi precedenti. Le cose non sembrano esser cambiate quest’anno, infatti la prima vittoria stagionale arriva solo a Febbraio, durante il torneo di Acapulco, una sorta di liberazione per porre fine a questa striscia negativa. Nei tornei nordamericana di Indian Wells e Miami sembra esser tornata quella di un tempo, esprimendo un ottimo gioco e mettendo molta pressione alle avversarie. Infatti si aggiudica il titolo a Key Biscayne, sconfiggendo in finale la lettone Jelena Ostapenko. Al Roland Garros riesce ad ottenere un altro importante risultato, centrando la sua seconda finale in un torneo dello Slam, perdendo poi solo dalla Halep in tre sets: 6-3 4-6 1-6, sfiorando il suo secondo major in bacheca. Come ciliegina sulla torta di un’eccellente annata, la statunitense riesce ad ottenere il pass per Singapore, alla sua prima apparizione dove raggiunge la finale, persa poi contro l’ucraina Svitolina in tre sets, dopo che aveva vinto il primo parziale e sembrava anche in controllo del match. Nonostante l’unico titolo conquistato, la nativa della Florida si è confermata una stabile top 10, ottenendo illustri risultati in tornei importanti ed imparando anche a gestire la pressione da grande protagonista.

Sloane Stephens

LA CERTEZZA – Mentre in giovane età aveva avuto problemi di rendimento e risultati per la troppa pressione ed aspettativa che ponevano gli americani su di lei, etichettandola come la “nuova Serena Williams”, una nomea che è costata parecchio alla Stephens, visto che alternava ottime prestazioni a sconfitte cocenti e pesanti. L’infortunio che ha colpito la tennista a metà stagione 2016 è stata quell’avvenimento che l’ha spronata a tornare più forte di prima ma sopratutto le ha consentito di rafforzare la sua personalità e gestire tutte le sue ansie e paure che l’affliggevano sul campo. I miglioramenti si sono visti all’istante, dato che a pochi mesi dal suo rientro nel circuito è riuscita a conquistare lo slam newyorkese ed entrare in top 10. Il 2018 invece è stato l’anno della conferma, a furia di vittorie ha confermato di non essere un semplice fuoco di paglie ma di voler restare saldamente nell’élite. Quel paragone con Serena Williams adesso sembra reggere, con uno Slam ed una finale ottenuta a Parigi si candida prepotentemente come nuova numero uno assoluta americana, anche se andrebbero migliorati molti dettagli, come i rendimenti sull’erba, visto che lì si gioca uno dei più importanti tornei stagionali, ma una cosa è certa: ora che ha trovato finalmente il ritmo giusto non ha nessun intenzione di accontentarsi.

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