Aria di grandi cambiamenti in campo femminile. Ad annunciarlo è Steve Simon, amministratore delegato della WTA, in una conferenza stampa a Wuhan. Tante le possibili novità da introdurre. Si parte dalla regola No-Ad fino ad arrivare al terzo set tie-break, come avviene da circa 10 anni anche nei tornei di doppio che non siano Slam. Simon è infatti dell’opinione che la durata delle partite ostacoli sia un ostacolo allo sport e che il nuovo formato possa attirare molto più pubblico.
NO-AD E SUPER TIE-BREAK – “Il format usato nel doppio permette a questa specialità di essere seguita di più considerato che i primi due set hanno il killer point, mentre nel terzo si gioca il super-tiebreak. Le partite così non durano più di un’ora e mezza, ma massimo 60-90 minuti. È questo è fantastico”, ha detto Simon. “Questo ci aiuterà negli ascolti televisivi, nel far rimanere sugli spalti la gente, perché è molto più probabile che la gente guardi per intero la partita visto che i game senza vantaggi creano più battaglia a metà set. Penso ci siano tanti cambiamenti che possiamo apportare in modo da far crescere l’interesse di questo sport. Quando abbiamo adottato questo format per il doppio, all’inizio non piaceva ma poi ci si è abituati. Bisognerà discuterne e sono sicuro che all’inizio diranno ‘non voglio farlo’. Ma se cominciamo a farlo dai livelli più bassi, la cosa diventerà normale e poi questo concetto inizierà ad entrare nelle nuove generazioni di giocatrici. Forse è qualcosa che dovremmo fare e che ci farebbe migliorare.”
ASCOLTI TV – Le statistiche in questo senso parlano chiaro, come fa notare lo statistico ATP Greg Sharko. Infatti i dati evidenziano come la durata in media di un match di doppio era di 87.73 minuti nel 2005, prima della “riforma”, mentre dal 2006 si è passati a 71.51 minuti di media. Simon ha aggiunto che comunque tali modifiche non avverranno prima di tre o quattro anni, insistendo poi sull’aspetto degli ascolti: “La durata di attenzione è molto breve. Tutti guardano spezzoni molto brevi ed è sempre più improbabile che la gente sia seduta per tre ore. Ora se un video dura più di 20 secondi è troppo lungo e non lo guardano. Siamo onesti, la maggior parte degli ascolti proviene da questo (indicando il suo cellulare), e nessuno guarda un match di tre ore.”
KUZNETSOVA ALL’ATTACCO – Nel frattempo le prime voci avverse iniziano a levarsi all’interno del circuito, come quella di Svetlana Kuznetsova, che ha parlato dell’argomento in maniera critica: “Sarebbe terribile. Nel doppio lo fanno per fare in modo che anche i singolaristi giochino. Io toglierei le partite al meglio di cinque set nel maschile. Vogliono più denaro ma io non guardo mai una partita di cinque set dall’inizio alla fine. Cominciano e dicono ‘tornerò per il quarto o quinto set’. Cambi canale e i giocatori si stancano parecchio. Ma giocare tre set, la parità, il vantaggio, sono queste le caratteristiche del singolare, al contrario del doppio dove spesso a decidere le sorti del risultato è la fortuna.”
PIU’ MANDATORY – Un altro possibile cambiamento da attuare è quello del calendario, che ora prevede appena 4 Mandatory obbligatori: “Quello che voglio provare a fare è una pulizia e cercare di definire meglio i tornei. Penso ci sia tanta confusione, sul livello del torneo e sull’importanza che ha nel circuito. Dobbiamo fare un po’ di chiarezza su questo. E mi piace anche l’idea di offrire il miglior prodotto possibile, in modo che la gente sappia che quando si sintonizza stia vedendo il meglio. Se i tornei obbligatori possono passare a nove? Perché no, alle giocatrici piace giocare i grandi tornei, giocare per una somma di montepremi alta. Bisogna avere un calendario che permetta loro di rimanere in salute.”
Fonte: sport360.com